La sparata di Alessandra Mussolini su Liliana Segre: «Fomenta l’odio. Non si trasformi da nonnina a strega di Biancaneve»
Non si placa la polemica innescata dalle parole di Alessandra Mussolini. Qualche giorno fa, intervenendo al Morning Show dell’emittente padovana Radio Cafè, l’ex deputata è tornata sulla vicenda della cittadinanza onorario a Liliana Segre dal comune di Verona e dell’intitolazione nella stessa città di una via a Giorgio Almirante.
«La democrazia consiste nel far convivere diverse culture e il rispetto di diverse storie e posizioni. Liliana Segre è una figura che dovrebbe essere bonaria, è una nonnina, va nelle scuole, dovrebbe parlare contro il pregiudizio, contro la violenza, ha avuto un dramma umano e quindi dovrebbe rigettare il pregiudizio. Questa commissione è contro il pregiudizio? E poi se invece fomenti l’odio, anche no».
«Fa bene il sindaco di Verona C’è chi vuole il pensiero unico? – ha aggiunto Alessandra Mussolini riferendosi a Liliana Segre -. Sennò ti trasformi da nonnina a strega di Biancaneve».
«Stiamo discutendo di cosa è odio e cosa non lo è, proprio quello di cui dovrebbe occuparsi la commissione contro l’antisemitismo presieduta dalla Segre. Non provochiamo l’effetto contrario, altrimenti ci si trasforma da nonnina a strega di Biancaneve». Poi la chiosa sul fascismo: «Fino a quando un presidente della Repubblica non dirà che piazzale Loreto è stato uno scempio, non ci sarà pacificazione».
Le parole della Mussolini non sono passate inosservate. Laura Boldrini ha invitato l’ex europarlamentare a contare fino a dieci la prossima volta che le «viene in mente di parlare di Liliana Segre».
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