Orsini cita il giornalista “Broad” che diventa “Ampio”: così il professore è inciampato sulla traduzione automatica – Il video
Gaffe di Alessandro Orsini. In un video registrato su YouTube ieri, 19 dicembre, sul memorandum di Budapest del 1994, il professore di sociologia del terrorismo è inciampato in un errore del traduttore automatico. Nel filmato in cui spiega se la Russia abbia violato gli accordi o meno, al minuto 1:15 cita un articolo del New York Times di un certo «William J. Ampio». Nel voler sottolineare che si tratta di un pezzo internazionale fa anche lo spelling dell’autore: «A-m-p-i-o». In realtà non esiste alcun William Ampio. Il giornalista in questione fa di cognome «Broad» e, probabilmente – accusano osservatori online – Orsini ha utilizzato Google Translate che ha tradotto in italiano anche il nome dell’autore. La gaffe del professore non è passata inosservata agli utenti che hanno già iniziato a diffonderla sui social. E c’è già chi utilizza l’errore come strumento per mettere in discussione le sue competenze. È il caso del giornalista Antonio Talia, uno dei primi ad accorgersi della questione, che si chiede: «Se Orsini non ha gli strumenti cognitivi per capire l’errore nella traduzione automatica di un articolo, come potrà riuscire a decifrare e poi spiegare il contenuto dell’articolo stesso?». Un altro utente fa notare: «Gli “esperti” che si sentono migliori di tutti: il prof Orsini ci erudisce sul memorandum di Budapest con Google translate, dicendo anche scusate che sto traducendo quindi mente».
December 19, 2022
December 19, 2022
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