Sono aumentati gli under 35 che vivono con i genitori
Alla fine del 2017 sei italiani su dieci tra i 18 e i 34 anni vivevano a casa con i genitori. Anzi, un po’ di più: il dato preciso è del 66,4% ed è stato elaborato dall’Eurostat, l’ufficio statistico della Comunità Europea.
Rispetto alla classifica generale l’Italia non è messa molto bene: la media tra i 28 paesi dell’Unione è del 50% e l’Italia è quartultima davanti alla Croazia, alla Slovacchia, a Malta e alla Grecia. In Francia e Germania le percentuali sono più basse: 36.5% e 40,8%; la Spagna è un po’ più vicina: 61,2%. AI primi posti della classifica ci sono Finlandia (18,7%), Danimarca (19,2) e Svezia (25,5).
I dati migliorano nella fascia d’età che va dai 25 ai 34 anni, quando gli studi in genere sono già alle spalle e si comincia a cercare lavoro. In questo caso la percentuale di giovani che vivono ancora a casa scende al 49,3%, ma la differenza con il resto d’Europa, dove la media è del 30,6%, è di poco superiore alla fascia 18 – 34.
Scorrendo i risultati dello studio si scopre che gli uomini sono più restii ad andare a vivere da soli rispetto alle donne: 72,9% contro il 59,8%. Il “gender gap”, ovvero la differenza tra uomini e donne, è del 13%.
Negli ultimi 10 anni la quota di giovani tra i 18 e i 34 anni che vive con i genitori è aumentata di poco più del 5% passando dal 61,1% al 66,4%. Spesso l’appellativo con cui vengono definiti è quello di “mammoni”, ma i dati di Eurostat lasciano intuire che non si tratti soltanto di un fattore culturale: il 24,1% dei giovani italiani tra i 16 e i 29 anni (il dato 18 – 34 non è disponibile) è a rischio povertà e di esclusione sociale. Da questo punto di vista siamo ai primi posti della classifica europea: sopra di noi ci sono soltanto Danimarca, Romania, Spagna e Grecia.