Attentato Strasburgo, un proiettile alla testa la causa della morte di Megalizzi
Ora c’è la conferma dell’autopsia. A togliere la vita ad Antonio Megalizzi è stato un proiettile rimasto conficcato nel cranio. Questo il risultato dell’esame autoptico sul corpo del reporter trentino, ucciso per mano di Cherif Chekatt, l’attentatore che l’11 dicembre ha aperto il fuoco ai mercatini di Natale di Strasburgo.
Ansa |
Dalla tac effettuata all’istituto di medicina legale del Gemelli, su disposizione del pm Tiziana Cugini titolare del fascicolo, emerge che il colpo ha raggiunto il ventinovenne alla testa causandogli la morte, dopo alcuni giorni in coma farmacologico. I magistrati romani stanno procedendo per i reati di strage e attentato con finalità di terrorismo.
Intanto, martedì 18 dicembre la salma di Antonio Megalizzi è rientrata in Italia e in serata è arrivata a Trento, la città del giornalista radiofonico. La camera ardente resterà aperta, ininterrottamente, fino al momento dei funerali che saranno celebrati giovedì pomeriggio.
Tra le iniziative in ricordo di Antonio, i compagni di corso del master in European and International Studies stanno organizzando una fiaccolata per le vie di Trento. L’appuntamento per ricordare la giovane vittima del terrorismo è fissato per venerdì alle 19.
Mentre il presidente dell’ordine regionale del trentino, Mauro Keller, ha chiesto all’ordine nazionale e ottenuto che venisse rilasciata una tessera professionale alla memoria di Antonio Megalizzi. Sul tesserino, la data dell’11 dicembre, giorno dell’attentato ai mercatini di Natale di Strasburgo.