Autogol del Financial Times, George Soros uomo dell’anno
A volte le scelte dei cosiddetti sovranisti (o populisti) fanno discutere, disorientano, o peggio. Ma lo stesso si può dire spesso anche delle scelte fatte dagli europeisti liberali, che sembrano in rima baciata con quelle dei loro antagonisti. È il caso della decisione del quotidiano britannico Financial Times di scegliere come persona dell’anno il finanziere ungherese George Soros. Soros, l’emblema assoluto di coloro che i sovranisti – non solo in Ungheria – combattono: un finanziere speculativo, nemico giurato dei russi per aver favorito a suon di miliardi i movimenti filo-occidentali in Ucraina e non solo, favorevole all’immigrazione e finanziatore delle Ong, e per di più, aggravante per molti sovranisti di destra, di religione ebraica (ma lo odia anche Netanyahu). Del resto i pasdaran del sovranismo bollano proprio così i loro avversari, gli europeisti liberali: sorosiani. Ecco, in qualche modo la decisione del Financial Times accoglie il punto di vista dei sovranisti, lo fa proprio senza che nessuno nel mondo della finanza abbia mai considerato davvero Soros come un suo punto di riferimento, figuriamoci il suo campione. E il vero filantropo finisce per essere proprio il Financial Times: un bel regalo di Natale ai dietrologi di mezza Europa…