La maratona delle radio universitarie per ricordare Antonio Megalizzi
Quarantotto ore di silenzio radiofonico per dare spazio adAntonio Megalizzi, il giornalista ucciso l’11 dicembre scorso durante un attentatoai mercatini di Natale di Strasburgo, e al suo lavoro radiofonico per Europhonica, un format dedicato all’Europa. Ieri è stato il giorno della camera ardente, che resterà aperta ininterrottamente fino al momento del funerale, previsto per le 14,30 di giovedì 20 dicembrenella Cattedrale diTrento.
La maratona radiofonica è stata organizzata “per onorare la memoria e soprattutto il lavoro di Antonio, ma anche quelli di Bartek, altro amico e collega rimasto coinvolto nell’attentato di Strasburgo”, spiega la pagina webdi SanbaRadio, l’emittente dell’università di Trento per cui lavorava Megalizzi.Se volete ascoltare la trasmissione, collegatevi auna delle radio del network RadUni.
Europhonica è nato 4 anni faed è un format ideato e realizzato da redattori provenienti da diverse radio universitarie di tutta Italia. Nel progetto ci sono anche Francia, Portogallo, Spagna e Germania. “È un format radiofonico che consiste nello spiegare in maniera semplice l’Europa, attraverso la voce degli studenti. La gran parte dei rettori in Italia ha una radio all’interno dell’università”, spiega Alice, una dei redattori radiofonici membri di RadUni, l’associazione che raccoglie le radio e gli operatori radiofonici universitari italiani. “Radio che spesso trasmettono i vari format della nostra associazione, tra cui Europhonica, corealizzato da varie sedi. Un progetto nel qualesiamo stati invitati dal nostro network fratello, Radio Campus France”.
Paolo Collini, rettore dell’Università di Trento. Foto di Giovanni Cavulli
L’idea di rafforzare Europhonicaè alla base dell’appello lanciato in questi giorni da Paolo Collini, rettore dell’Università di Trento. “Vogliamo dare forza a un progetto che era il progetto di Antonio. Perché le persone si ricordano per quello che hanno fatto. E Antonio ci sta lasciando molto”, dice il rettore.”Quello che è emerso in questi giorni tragici è che esiste un’Europa da raccontare, che è un’Europa vista dai giovani, molto diversa da quella che raccontiamo sempre. Un’Europa che è fatta di cose belle, di opportunità, ma anche di cose che non vanno. E queste sono cose che devono raccontare i giovani europeiche nell’Europa vedono la loro casa naturale”.
“Come radio universitaria siamo nati a gennaio”, spiega Mario Colonna, coordinatore di Radio Uniba. “Da tempo trasmettiamo nel nostro palinsesto i programmi di Europhonica. Se possiamo contribuire a fare altro, lo faremo con infinito piacere”, aggiunge. “L’Europa influenza le nostre vite, e dopo quello che è successo a Strasburgo vedo che i ragazzi hanno ancora più voglia di sapere”. “Anche noi mettiamo in programmazione il format”, dice Adriano Arati,uno dei fondatori di Rumore Webradio, emittente universitaria di Reggio Emilia e Modena. “È una cosa molto bella, che ti permette in qualsiasi momento di avere una prospettiva sul campo: per una radio universitaria non è scontato avere inviati”.
Europhonica è “un progetto che nasce dentro la rete delle radio universitarie, una voce radiofonica degli studenti che parli all’Europa”, conclude Collini. “La mia idea è molto semplice: dare gambe a questo progetto, che va aiutato nella struttura e nell’organizzazione. Immagino qualcosa dal basso, fatta dagli studenti, ma non solo per loro. Penso che le università abbiano il compito di aiutare igiovani e le giovani a realizzare sogni e ambizioni”.