Accise carburanti e clausole di salvaguardia: di cosa parliamo
Ha fatto discutere il nostro articolo che raccontava dell'aumento delle accise sui carburanti per il triennio 2020-2022. L'aumento è previsto all'interno della Legge di Bilancio nelle nuove clausole di salvaguardia per il triennio eavverrà se non verranno trovate le risorse necessarie. Ma che cosa sono le clausole di salvaguardia?
Sono uno strumento contabile utilizzato per la prima volta in Italia nel 2011. In ogni Legge di Bilancio il governo deve comunicare alla Commissione Europea le proprie entrate e le proprie uscite ipotizzando il rapporto tra deficit (la differenza tra entrate e uscite) e Prodotto interno lordo (la ricchezza prodotta). Le clausole di salvaguardia prefissano aumenti di entrate da far scattare nel caso non si raggiungessero gli obiettivi. Questo accade quando le stime della crescita (il PIL) o quelle del deficit non corrispondono a quanto previsto.
E come si recuperano le entrate? Le clausole di salvaguardia per il 2020-2022 prevedono un aumento dell'IVA di circa 23 miliardi nel 2020 e di 28 nel 2021 e 2022. L'IVA aumenterebbe al 25,2% nel 2020 e del 26,5% negli anni successivi.
Che cosa c'entra tutto questo con l'aumento delle accise sui carburanti? Non è solo l'IVA che crescerà nel caso non raggiungessimo gli obiettivi di deficit/PIL ma anche le accise sui carburanti che potrebbero crescere, appunto, di 400 milioni nel triennio. Colpisce che tra le diverse tasse che si potevano immaginare come salvaguardia si sia scelto quella sui carburanti, dopo aver promesso che sarebbe stata diminuita. Ma così è stato.
Non sappiamo cosa succederà, quello che è certo e che le risorse da recuperare per non far scattare le clausole di salvaguardia sono tante: ben 23miliardi nel 2020 rispetto ai circa 12 che sono stati necessari nel 2019. Le previsioni economiche dellacrescita, in una situazione di rallentamento globale dell'economia, non fanno ben sperare.