Protezione planetaria: la Nasa vaglia nuove regole per tutelare i mondi da esplorare
Nella serie di fantascienza Star Trek viene spesso citata la “prima direttiva”, che prevede di non interferire con eventuali forme di vita intelligenti, in caso non abbiano raggiunto livelli tecnologici tali da permettergli di esplorare lo Spazio. Forse è ancora presto per un codice etico simile- mentre ne avremo presto uno sull’Intelligenza artificiale – ma la Nasa vuole comunque rivedere le regole sulla “protezione planetaria”.
Aspettando la prima missione umana su Marte
Non sappiamo con esattezza quanti anni dovranno passare ancora prima di lanciare una missione umana su Marte, fino ad oggi ogni entusiasmo in merito deve scontrarsi contro la dura realtà: un viaggio così lungo richiede di imbarcaremaggior perso, quindi dovremmo consumare molto più carburante, senza contare che non sappiamo ancora come tutelare la salute degli astronauti per tutto il tempo del viaggio.
Se gli “alieni” li portiamo noi
Tuttavia si cerca di ottimizzare il tempo, magari facendo studiare alComitato internazionale per la ricerca spaziale (Cospar) delle regole basilari volte arispettare i futuri mondi da esplorare. Non si tratta tanto di difendere eventuali civiltà aliene da noi, quanto piuttosto evitare di inquinare gli altri mondi con le microscopiche forme di vita che ci portiamo dietro, generando magari falsi “incontri ravvicinati”.
Anche la missione europea Exomars 2020 dovrà essere sterile per non contaminare il suolo marziano. La regola vale anche per quando si torna a casa, sulla Terra. Rimane infatti il pericolo di essere contaminati dagli oggetti che portiamo con noi.
I prossimi appuntamenti nelle lune di Giove e Saturno
Al di là di Marte presto raggiungeremo anche le lune ghiacciate di Giove e Saturno -rispettivamente Europa ed Encelado -anche se con missioni senza equipaggio. Questi due corpi celesti potrebbero ospitare sotto la loro superficie oceani di acqua allo stato liquido.Se troveremo la vita in quei lidi sarà bene fare attenzione a non averla portata noi.