Un giudice è finito sotto scorta dopo un post di Salvini
Un giudice di Lucca, Gerardo Boragine, è stato messo sotto scorta perun post pubblicato su Facebook da Matteo Salvini. O meglio, per le minacce ricevute daisimpatizzanti del Ministro che hanno commentato il post. Boragine è stato attaccato per aver assolto una ventina di contestatori, accusati di averlanciato uova e sassi durante un comizio di Salvini del 2015, a Viareggio. “Evidentemente aggredire e lanciare sassi per qualcuno non è reato. Evviva la “giustizia” italiana, io tiro dritto”, ha scritto il social media editor del Ministro.
Tra i 2420 commenti al post sono presenti minacce, insulti e fotografie del giudice.Elementi sufficienti per l’assegnazione della scorta, come deciso dal Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica di Lucca. L’Associazione Nazionale Magistrati della Toscana e laCamera Penale di Lucca hanno accusato Salvini di aver fatto un “utilizzo distorto dei social nel solco del populismo giustizialista”.
L’assoluzione dei 27 manifestanti, chiesta anche dal pubblico ministero, è avvenuta perché il fatto non sussiste. Le motivazioni saranno rese pubbliche entro 60 giorni.