La lunga notte della manovra. Fiducia al Senato con 167 sì
E' notte quando il voto di fiducia al maxi-emendamento alla manovra passa con 167 voti a favore (78 contrari e 3 astenuti). Il Pd non partecipa ed esce dall'aula. "Siamo stanchi, ma contenti", ha detto il vice presidente del Consiglio Salvini, che era arrivato a palazzo Madama poco prima del premier Giuseppe Conte e del vice-premier Di Maio.
Tra i senatori pentastellati, c'è chi ha criticato (come nel caso del decreto Genova) il ricorso alla fiducia.
Le opposizioni
Da tempo, non si vedeva un dibattito in aula così prolungatamente animato. Prima, il lancio in aria delle pagine del testo del maxi-emendamento da parte dei senatori del Pd (poco dopo l'arrivo in aula del ministro dell'Economia Giovanni Tria). Poi le accuse della senatrice Simona Malpezzi verso una collega del Movimento 5 Stelle: "La senatrice Bottici, mi ha spintonata". Il gruppo di Forza Italia aveva invece esposto tra i banchi del Senato, cartelli con lo slogan 'Più povertà per tutti'. "A questo governo manca una filosofia di fondo, non c'è un'idea di paese, c'è solo la spartizione di potere fra due partiti distinti e distanti che hanno in comune solo un contratto privatistico", ha detto in aula Anna Maria Bernini. Ma per tutto il pomeriggio, tra i corridoi del Senato, il clima è stato davvero poco istituzionale: le opposizioni hanno accusato il governo di volere cambiare ulteriormente i numeri e le coperture della manovra. "State calmi", ha risposto in inglese il sottosegretario all'Economia Massimo Garavaglia (Lega).
Mentre il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni aveva accusato i colleghi della maggioranza di avere cambiato ulteriormente i numeri e le coperture del maxi-emendamento
Il maxi – emendamento
Qui trovate le 195 pagine che hanno ricevuto il via libera della Ragioneria di Stato, dopo giorni di trattativa all'interno della maggioranza di governo. La legge di bilancio, da approvare entro il 31 dicembre per evitare l'esercizio provvisorio, è da sempre la legge più importante dell'anno. Oggi dopo il deposito del testo in Senato (portato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Fraccaro), il passaggio in commissione Bilancio ha subito molti ritardi: sono emerse incongruenze e correzioni ancora da fare al testo, da parte del governo. Per questo è stato necessario convocare, a tarda notte, una riunione del consiglio dei Ministri che ha approvato la "seconda nota di variazione" alla manovra. Ora toccherà ai deputati, discutere il maxi-emendamento a Montecitorio a partire dal 27 dicembre.