Sciame sismico ed eruzione dell’Etna: a Catania scoppia la paura di Natale
Il cratere principale dell’Etna si è risvegliato ancora durante la vigilia di Natale, provocando la chiusura forzata dell’aeroporto di Catania per più di un’ora (da poco prima delle 14). Dalle 15 in poi, alcuni voli in partenza hanno ricevuto l’ok per il decollo, mentre per gli atterraggi è stato riaperto un settore di spazio che consentirà l’atterraggio di 4 aerei l’ora. I passeggeri del volo Ryanair per Bergamo, previsto per le ore 13:40, hanno atteso oltre 60 minuti che l’aeromobile avesse il permesso di ripartire. Alle 18, la situazione degli spazi aerei rimane ancora invariata e le limitazioni dei voli, sia in partenza che in arrivo, sono confermate.
Il sito dell’Aeroporto è stato in down per diverse ore e gli aggiornamenti per i passeggeri sono arrivati direttamente dall’account ufficiale Twitter e da Telegram. Per gli aggiornamenti sui singoli voli, i passeggeri devono far riferimento alle specifiche compagnie aeree. All’eruzione è collegato lo sciame sismico che si è verificato poco prima nel catanese, e che ha provocato una frattura nella base del sud-est del cratere. Già domenica 16 dicembre, nella zona vicino al vulcano si erano avvertite scosse di magnitudo 3.1.
Come riporta l’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia, a partire dalle 8:50 sono avvenute oltre 130 scosse, le maggiori delle quali sono state di magnitudo 4.0 (alle ore 13:08, localizzata nella zona di Piano Pernicana, sul fianco nord-est del vulcano, a 2 chilometri di profondità e 6 chilometri a ovest di Zafferana Etnea) e 3.9 (localizzata nella zona di Monte Palestra, sul fianco nord-ovest del vulcano). La più intensa si è verificata alle 17:50, sempre nella zona di Zafferana, di magnitudo 4.3.
Dopo le rassicurazioni di Marco Neri, vulcanologo dell’INGV di Catania, riguardo la portata dell’evento, sono arrivati i commenti di Coldiretti Sicilia. «Stiamo monitorando costantemente la situazione, anche alla luce di quanto è avvenuto con le eruzioni passate», ha detto Frencesco Ferreri, il presidente regionale dell’associazione. «Tutti ricordiamo le nostre arance nere, le strade impercorribili e i danni alle strutture».
Da diversi giorni l’Etna si trova in una fase di attività eruttiva accompagnata da emissioni magmatiche frequenti: dalle foto, scattate nei dintorni di Acireale, si vedono chiaramente grandi colonne di fumo fuoriuscire dal vulcano. Le testimonianze del luogo confermano una pioggia di cenere e lapilli a seguito dell’esplosione.