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Trump ci ripensa: solo 2,5 miliardi per la costruzione del muro con il Messico

24 Dicembre 2018 - 09:21 Cristin Cappelletti
Il Congresso americano non pagherà per il muro voluto da Donald Trump al confine tra Messico e Stati Uniti. Ma i suoi elettori non ci stanno e aprono una campagna di crowdfunding per finanziare la costruzione del muro.

La costruzione di un muro al confine tra Messico e Stati Uniti è stato uno dei temi centrali della campagna elettorale di Donald Trump. Dal suo arrivo alla Casa Bianca il presidente americano è alla ricerca di fondi governativi per finanziare il suo sogno di un muro che impedisca ai migranti messicani di attraversare il confine. Una proposta, quella di Trump, che è stata più volte bocciata dal Congresso. Trump sembra aver fatto numerosi passi indietro, tanto da affermare di essere disposto ad accettare anche solo 2.5 miliardi per la costruzione del muro, rispetto ai 5 richiesti inizialmente.

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 ANSA |

Ma se i suoi colleghi di partito e gli avversari democratici hanno più volte rimbalzato l’idea di Trump, non manca il sostegno tra i suoi elettori. «I democratici preferirebbero vedere Trump fallire che permettere agli Stati Uniti di avere successo. Tuttavia, se riusciamo a finanziare gran parte della costruzione del muro, sarà più facile per Trump assicurarsi il resto dei soldi dagli altri politici». Così scrive Brian Kolfage nella sua pagina di crowdfunding GoFundMe, lanciata per finanziare il progetto di costruzione del muro al confine tra Messico e Stati Uniti.

 

La campagna ha già raccolto 16 milioni e 500mila dollari, una cifra ancora ben lontana dai 22 miliardi previsti da un rapporto del Dipartimento di Sicurezza Nazionale per la costruzione del muro.

 

C’è chi invece si è offerto di costruire parte del muro da solo, come Quentin Kramer che ha iniziato un merchandising di “finanzia il muro” con la vendita di tazze, t-shirts e bottiglie di acqua per supportare i costi per i lavori.

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ANSA |

Dall’altra parte c’è chi ha sfidato la proposta del presidente Trump. Tra i suoi detrattori spiccano i creatori del famoso gioco di carte “Cards Against Humanity”, carte contro l’umanità. Nel 2017 l’azienda di Chicago, in risposta alla decisione di Donald Trump di voler costruire un muro, aveva acquistato un appezzamento di terreno libero lungo il confine.

 

L’annuncio è arrivato tramite un tweet: «Salveremo l’America», in cui l’azienda annunciava a tutti i giocatori: «È il 2017 e il governo è gestito come se fosse un gabinetto. Non abbiamo scelta: le Carte contro l'Umanità stanno andando a salvare l'America. Non c'è tempo per le domande, ora è il momento di agire».

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