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Cosa succede in Tunisia. I fotografi della rivoluzione a confronto

28 Dicembre 2018 - 11:10 Cristin Cappelletti
Amin Ladoulsi, Chedly Ben Ibrahim e Nacer Talel raccontano a OPEN che cos'è cambiato nella nazione nord-africana dai giorni della Rivoluzione dei gelsomini

Abderrazak Zorgui si è dato fuoco alla vigilia di Natale. Una morte su cui rimangono molti dubbi, come confermato dal ministero degli Interni tunisino che, sull’accaduto, ha avviato un’inchiesta. Nelle sue ultime parole, immortalate da un video pubblicato su Facebook, il reporter tunisino si rivolge alle persone di Kasserine e a tutta la Tunisia. Nelle sue parole l’accusa al governo per le condizioni di lavoro precarie e per non aver rispettato le promesse fatte dopo la Rivoluzione dei gelsomini. Parlava a nome “di tutti coloro che non hanno mezzi di sussistenza, che non possono trovare da mangiare e che quando protestano vengono accusati di terrorismo”. Un gesto di protesta che subito rimanda a quello di Mohamed Bouazizi, il giovane commerciante di verdure che, nel dicembre del 2010, si diede fuoco per protestare contro un’economia stagnante e l’impossibilità di avere una vita dignitosa. Quel gesto estremo incendiò un intero Paese, dando il via all’ondata di proteste che avrebbero portato poco dopo alla fuga del presidente Ben Ali e all’inizio della Primavera Araba in Medio Oriente.

 

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