Egitto esplosione a Giza colpisce bus turisti
Il ministero dell’Interno egiziano ha fatto sapere che le forze di sicurezza hanno ucciso 40 presunti terroristi in tre assalti diversi: 30 persone in alcuni raid a Giza e altri 10 nel Sinai del nord. L’annuncio del ministero è stato dato a poche ore dall’attentato nel quartiere al-Haram, periferia del Cairo, vicino alle piramidi dell’area archeologica di Giza. Qui un ordigno è esploso travolgendo un bus che trasportava alcuni turisti vietnamiti: quattro persone sono morte – tre turisti e una guida turistica locale – 12 sono rimaste ferite. Secondo il ministro dell’interno egiziano, i presunti terroristi uccisi stavano preparando una serie di attacchi contro le sedi delle istituzioni e l’industria del turismo. Non è chiaro, però, se abbiano avuto un ruolo nell’attentato di venerdì. L’autobus su cui viaggiavano avrebbe imboccato un percorso diverso dalla tradizionale strada di transito turistico, per iniziativa delll’autista, che non avrebbe informato della decisione i servizi di sicurezza.
Negli ultimi due anni, gli attacchi terroristici contro i cristiani in Egitto – di solito contro chiese o autobus che trasportano pellegrini verso remoti monasteri nel deserto – hanno ucciso oltre un centinaio di persone. Tra gli attentati più sanguinosi contro i cristiani, si ricorda il doppio attacco alle chiese copte di Tanta e Alessandria d’Egitto nella domenica delle palme dello scorso anno, 9 aprile 2017. In quel caso si trattò di un attentato kamikaze rivendicato dall’ISIS: i morti furono complessivamente 44, i feriti oltre cento. Il bilancio avrebbe potuto essere peggiore, se due ordigni nella chiesa di Tanta non fossero stati trovati e disinnescati in tempo.