La nuova tratta dei migranti della Manica
Nelle ultime settimane centinaia di migranti hanno tentato di attraversare la striscia di mare che separa il Regno Unito dalla Francia per raggiungere la contea del Kent, a sud di Londra. Sono loro gli ultimi protagonisti della crisi migratoria che dal 2015 l’Europa fatica a regolare ,e che tuttora ha il suo epicentro nel Mediterraneo – dove quest’anno sono morte circa 1.300 persone – ma che sembra aver trovato nel canale della Manica una nuova frontiera marittima.
Maya Konforti, della ONG Auberge des Migrants a Calais – uno dei luoghi di partenza privilegiati per i migranti in transito verso l’Inghilterra – ha raccontato a OPEN che già in passato alcuni migranti avevano già tentato l’attraversamento via mare della Manica, anche se in numero più ridotto.
La “Giungla di Calais”, la tendopoli costruita dai rifugiati nei pressi della cittadina nel nord della Francia, era stata sgomberata e distrutta dalla polizia francese nel 2016. Una volta ospitava ristoranti, caffè, punti internet e altre attività commerciali oltre alle centinaia di tende, container e abitazioni precarie dove vivevano circa 7.000 persone. Oggi non esiste più anche se i migranti continuano ad abitarci, in numeri ridotti e per tempi più limitati, nell’attesa di riprendere il loro viaggio.
L’auberge des migrants | Il campo profughi di Calais
L’auberge des migrants | La polizia francese sgombera un piccolo accampamento
Le partenze verso l’Inghilterra – dichiara Konforti – sarebbero aumentate con l’arrivo in Francia di molti migranti iraniani, i quali preferirebbero affrontare i circa trenta chilometri di mare che dividono il Regno Unito dall’Europa, piuttosto che tentare di intrufolarsi clandestinamente su un tir o un camion. Una strategia non meno rischiosa, ma che avrebbe maggiori probabilità di successo. Secondo l’operatrice, i migranti possono infatti difficilmente essere fermati in partenza ed essere intercettati prima di arrivare a destinazione.
L’auberge des Migrants | Accampamenti di migranti iraniani a Calais
Per rimediare a una situazione che il Capo dell’Home Office (il Ministero dell’Interno britannico) Sajid Javid ha definito”grave” , Londra sta prendendo in considerazione se affidare il compito di intercettare le imbarcazioni alla Regia Marina e non soltanto alla Guardia di frontiera. Per bloccare i migranti che partono dal Nord Africa diretti verso l’Europa, si è parlato anche di un possibile impiego del Border Force cutters, una flotta di navi della Guardia Costiera britannica attualmente operative nel Mediterraneo.