Manovra, sì della Camera alla fiducia. Oggi il voto finale
Tre fiducie poste sulla manovra, tre fiducie incassate. L’ultima dell’anno alla Camera dove i voti favorevoli sono stati 327 e quelli contrari 228 (un astenuto). Il percorso travagliato della legge di Bilancio 2019, approvata a Montecitorio l’8 dicembre scorso poi modificata al Senato il 23 dicembre attraverso il maxi-emendamento si avvia alla conclusione con il voto finale previsto per oggi pomeriggio. Ieri, ancora momenti di tensione in aula con i parlamentari del Pd che hanno accusato il presidente della Camera Fico di scarsa imparzialità nella gestione del dibattito parlamentare. Mentre i deputati di Forza Italia hanno indossato in aula delle pettorine azzurre con la scritta “Basta tasse!”: un flash-mob che sarà replicato a gennaio con manifestazioni contro il governo, come ha annunciato Silvio Berlusconi con un comunicato stampa. Ma la manovra non è ancora legge: i parlamentari dovranno finire di votare gli oltre 200 ordini del giorno al testo. Uno strumento utile per le opposizioni per provare a prolungare le votazioni in aula, con la tecnica dell’ostruzionismo. Il governo è convinto di arrivare al voto finale entro il 30 dicembre.
Cosa è successo ieri in aula
ore 00.05 – Il presidente della Camera Fico sospende la seduta, che riprenderà domani.
ore 23.16 – Cori di “no” quando Ettore Rosato (Pd) sostiene che l’opposizione non stia facendo ostruzionismo. “Volete vedere l’ostruzionismo?”, dice con tono di sfida. La votazione è arrivata (solo) all’articolo 14.
ore 22.55 – Fiano(Pd) torna sulla polemica della “scarsa imparzialità” del presidente della Camera Fico poco prima del voto di fiducia sulla legge di Bilancio. “Le parole della sua collega del Movimento 5 Stelle, che sostiene che abbiamo favorito i truffatori, sono ammissibili secondo lei?”. “Non ho ancora controllato il resoconto stenografico”, ha risposto Fico.
ore 22.35 – Sui banchi dei parlamentari, quasi tutti hanno aperto il testo della legge di Bilancio e guardano il cellulare mentre prosegue l’ostruzionismo delle opposizioni. Laura Boldrini (Liberi e Uguali): “Torno sui tagli all’editoria e a quello che sta succedendo a Radio Radicale. Ai tempi del sovranismo, evidentemente questo non interessa”, mentre per Nicola Fratoianni (Liberi e Uguali) questo governo ha “paura delle parole”.
ore 22.20 – Si parla di tagli alla cultura e all’editoria. Luigi Casciello (Forza Italia) domanda al governo perché “voglia tagliare i fondi ai giornali” e chiede conto al vice-premier Di Maio (presente in aula) della sua iscrizione all’ordine dei giornalisti della Campania come giornalista pubblicista. Ivan Scalfarotto (Pd) interviene a difesa di Radio Radicale e attacca duramente il governo: “E’ in atto una smantellamento della democrazia”.
ore 22.00 – Continuano gli interventi dell’opposizione, talvolta anche ironici. “Forse avete pensato di dare ai poveri brioche e tartufi”, dice Maria Chiara Gadda (Pd) riferendosi al dimezzamento dell’Iva sul tartufo, che nella manovra passa dal 10 a 5%.
ore 21.35 – Il premier Conte, uscendo dall’aula dice ai giornalisti che tornerà domani per il voto finale. I banchi dei sottosegretari sono al completo, per questo alcuni di loro (come Guidesi e Castelli) sono seduti con il proprio gruppo parlamentare.Prima della votazione sull’articolo 8, interviene Anna Ascani (Pd): “Questo governo sta tagliando sulla scuola, come la peggiore destra”.
ore 21.20 – Riprende la seduta, con la votazione dei 244 ordini del giorno presentati: dovrebbero essere votazioni piuttosto rapide, ognuna delle quali preceduta da interventi brevi. Tre i ministri presenti: Fontana, Di Maio e Bonafede. Mentre fuori dall’aula il ministro dell’Economia Tria, dopo la fiducia incassata dal governo ha detto ai giornalisti: “Si, siamo soddisfatti”.
ore 20.58 – Il governo incassa la fiducia sulla manovra: i voti favorevoli sono 327, i contrari 228 e un solo astenuto. La seduta è stata momentaneamente sospesa, in attesa di iniziare l’esame dei 244 ordini del giorno presentati al testo.
ore 19.19 – Iniziato l’appello nominale dei deputati per il voto di fiducia sulla legge di Bilancio. Si parte dalla lettera “c”.
ore 19.08 – L’on Brunetta (Forza Italia) si rivolge a Conte: “Lei non è un’economista e non è tenuto a saperlo. Le spiego cos’è la pressione fiscale”. Poi lo invita a rettificare quanto detto ieri in conferenza stampa (“Con questa manovra la pressione fiscale non aumenta”).
ore 18.48 – Ultimi interventi a titolo personale, sul voto di fiducia prima della ‘chiama’. Il ministro Tria è uscito dall’aula, il vice-premier Di Maio parla al telefono (con la mano davanti alla bocca probabilmente come difesa dai teleobiettivi di fotografi e operatori video) mentre il premier Conte legge alcuni documenti.
ore 18.40 – Mentre Giachetti (Pd) ribadisce le accuse fatte da Fiano (Pd) verso il presidente della Camera, vicino all’uscita dell’aula l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani (ora Articolo1 – Mdp) parla con Lorenzo Guerini (Pd). “Non mi pare che il soggetto (il Pd, ndr) sia stato nominato durante il discorso. Ma potrei sbagliarmi e riguarderò l’intervento stenografico”, ha aggiunto Fico tornando sulla polemica sulla sua scarsa imparzialità.
ore 18.35 – Fiano (Pd) critica il presidente della Camera Fico per la gestione del dibattito, accusandolo di scarsa imparzialità: “La deputata del suo partito ci ha accusato di essere truffatori e lei non l’ha fermata”. Fico ha risposto: “Io qui censuro tutti allo stesso modo”.
ore 18.31 – Iniziano gli interventi dei deputati a titolo personale. Giorgio Trizzino (M5S) ringrazia il presidente della Camera Fico (M5S) per la gestione dell’aula parlamentare in questi giorni.
ore 18.31 – Vittorio Sgarbi cita Norberto Bobbio: “Non c’è politica senza cultura” e critica “i tagli alla cultura in questa manovra”.
ore 18.29 – I deputati del Pd urlano ironicamente “bis” al termine dell’intervento della deputata del Movimento 5 Stelle che conclude dicendo “noi rispondiamo solo al popolo”.
ore 18.21 – Cori contrapposti tra gli esponenti Pd e M5Sche siedono dalla stessa parte dell’emiciclo. “Cosa ci dite di Roma?”, urla la deputata Paita. Il presidente della Camera richiama anche Fiano.
ore 18.16 – Riprende la seduta. Teresa Manzo, del Movimento 5 Stelle, fa i complimenti al capogruppo pentastellatoper la nascita della figlia ‘Camilla’. “Vediamo in tv e sui giornali il pullularsidi esperti ed economisti che criticano questa manovra, ma dove eravate quando truffate i risparmiatori?” dice rivolgendosi ai colleghi del Pd che governavano durante la scorsa legislatura. Protesta di deputati del Partito Democratico dopo queste parole: “Vergogna, vergogna!”, hanno urlato.
ore 18.10 – Seduta sospesa dopo il flash-mob in aula degli esponenti di Forza Italia.
ore 18.09 – I deputati di Forza Italia hanno indossato una pettorina blu con la scritta “Basta tasse” e “Giu le mani dal no-profit” e sono scesi, a favore dei fotografi, verso i banchi del governo. Poco dopo, con un comunicato stampa, Berlusconi ha annunciato “la protesta dei gilet-azzurri” a gennaio in diverse piazze italiane contro il governo.
ore 18.00 – Inizianole dichiarazioni di voto della maggioranza. Maura Tomasi, deputata della Lega, ringrazia il suo capogruppo (Molinari, ndr) per “averla fatta intervenire in aula, al suo posto”.
ore 17.53 – Roberto Fico entra in aula e prende il posto del vice-presidente Rampelli che lo stava sostituendo. Il commesso della Camera gira il cuscino della seduta, e il presidente della Camera si accomoda.
ore 17.49 – Per Graziano Delrio (Pd) uno dei momenti “più tristi” dei lavori parlamentari è stato quando un deputato pentastellatoha detto in aula che “abbiamo discusso la legge di Bilancio”. Applausi dal suo gruppo parlamentare, quando interviene in difesa dei pensionati.
ore 17.39 – Entra in aula il vice-premier Di Maio, e si siede accanto al premier Conte e al ministro dell’Economia Tria (il primo ad arrivare tra i banchi del governo in apertura di seduta).
ore 17.38 – Intervento ‘originale’ nella ricerca del lessico, di Giorgio Mulé (Forza Italia): “La Lega è vittima delle sirene dei 5 Stelle”. Il deputato definisce poi la legge di bilancio una “manovra dello sbandamento” e usa termini come trenini, samba e burattini.
ore 17.30 – Poco silenzio in aula durante l’intervento dell’on. Guido Crosetto (Fratelli d’Italia). Molti parlamentari guardano il cellulare o parlano tra di loro. “Sono stato in Puglia, molti si aspettano il reddito di cittadinanza – dice Crosetto- come farete a garantirlo a tutti quelli che se lo aspettano?
ore 17.20 – Il primo deputato a intervenire è Alessandro Fusacchia (+Europa – gruppo misto). Annuncia il voto contrario alla fiducia al governo e la non partecipazione al voto di +Europa domani. Al Senato, era stata Emma Bonino ad annunciare l’intenzione di non partecipare al voto e a parlare di “emergenza democratica” per l’iter “forzato” usato dal governo per la manovra.
ore 17.15 – Dichiarazioni di voto in corso. Iniziano a parlare i rappresentanti delle minoranze linguistiche. La prima chiama (cioè il voto con appello nominale per ogni parlamentare) è prevista per le 18,30.