Trionfi annoiati e guerra ai tifosi. Il destino triste del calcio
Chiudere l’anno così mette un po’ di tristezza, anzi moltissima. Hanno provato a suscitare un sorriso i napoletani. Ma è un sorriso amaro: diecimila maschere – nella partita vinta sul Bologna per 3-2 – hanno riproposto la faccia di Kalidou Koulibaly, il francese-senegalese-napoletano-uomo, come si è autodefinito nel tweet nel quale ha rivendicato il suo orgoglio per la pelle nera che gli ha causato quella squallida accoglienza a Milano. Mercoledì Inter e Napoli avevano visto la loro sfida per il titolo di seconda della classe mortificata in campo dai cori contro Koulibaly e fuori da una battaglia cominciata con un agguato ai tifosi napoletani e finita con la morte di un capo ultrà investito da un Suv. L’inchiesta, condotta dal gip Salvini (quello del caso scommesse a Cremona), ha subito un’accelerazione con gli interrogatori agli altri ultras sotto inchiesta.
Peggio ancora s’è aperta questa giornata di campionato in un autogrill vicino Firenze: tifosi torinisti e tifosi bolognesi in trasferta verso Roma e verso Napoli sono entrati in contatto. Il danno maggiore l’hanno subito altri tifosi del Torino, completamente estranei alla vicenda; hanno avuto il cristallo posteriore del loro pullman distrutto da una pietra lanciata dai bolognesi, presto dovranno comparire davanti al giudice per raccontare la loro versione. L’incrocio disgraziato ha evidenziato un’altra tendenza: gli incidenti tra violenti si sono trasferiti dallo stadio, troppo presidiato, a luoghi insospettabili. Stavolta addirittura in campo neutro e senza che le due squadre fossero impegnate in un incontro diretto tra di loro.
In questo scenario desolante, di calcio, inteso come lo sport (forse) più amato dagli italiani, si parla sempre meno. Cristiano Ronaldo segna due gol per la Juventus alla Sampdoria, ma l’impresa è sotto silenzio. La Juve chiude il girone d’andata con un punteggio record, ma la stagione rischia di diventare un trionfo annoiato. Pure l’Inter sopporta il peso del silenzio: in tre giorni ottiene due vittorie, la seconda a Empoli nel viaggio senza tifosi al seguito. Ma si parla solo della frattura all’interno del mondo ultrà. Per tre settimane il campionato andrà in ferie, e nell’attesa del rientro si discuterà prevalentemente di regole da cambiare, del vertice organizzato dal ministro Salvini tra calciatori, dirigenti, arbitri e tifosi più o meno ultras.
Finirà nel dimenticatoio anche la prima vittoria del Chievo contro il piccolo Frosinone: per loro comincerà un altro campionato, dove solo un miracolo può salvarli da una retrocessione incombente. A Bergamo parleranno dell’Atalanta che fa spettacolo sempre, anche se va in casa del Sassuolo (6-2). Roma e Lazio sono naturalmente distratte dall’emergenza nata con la morte del tifoso interista: le loro curve sono state le più sollecite ad accettare l’invito alla solidarietà esibita con gli striscioni. L’impressione è che sia partito un processo di unificazione contro il nemicoche saremmo tutti noi che allo stadio vogliamo continuare ad andarci, senza combattere a ogni partita una guerra. Neppure per gioco. Inter-Napoli ha dimostrato che di calcio si può anche morire. E non ne vale la pena.
RISULTATI
Juventus – Sampdoria 2 – 1
Chievo – Frosinone 1 – 0
Empoli – Inter 0 – 1
Genoa – Frosinone 0 – 0
Lazio – Torino 1 – 1
Parma – Roma 0 – 2
Sassuolo – Atalanta 2 – 6
Udinese – Cagliari 2 – 0
Napoli – Bologna 3 – 2
Milan – Spal 2 – 1
CLASSIFICA: Juventus 53, Napoli 44, Inter 39, Lazio 32, Milan 31, Roma 30, Sampdoria 29, Atalanta 28, Torino 27, Fiorentina 26, Sassuolo e Parma 25, Cagliari e Genoa 20, Udinese 18, Spal 17, Empoli 16, Bologna 13, Frosinone 10, Chievo 8