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“Attacco alla democrazia”. Il M5S parla come il suo ex nemico

30 Dicembre 2018 - 16:45 David Puente
Nel 2013 il Movimento faceva ostruzionismo e accusava i democratici di voler esautorare il Parlamento. Oggi i ruoli sono invertiti

“Il Parlamento non decide più nulla, deve solo approvare i decreti legge del governo in fretta, senza discussione, sempre in nome dell’emergenza. Il governo si è sostituito al Parlamento, governa e fa anche le leggi al suo posto”. Non sono le parole di un cosiddetto “piddino”, ma un estratto del post di Beppe Grillo del luglio 2013 dove difendeva il Movimento accusato di “ostruzionismo”, uno dei mezzi in possesso di ogni opposizione di fronte alle decisioni del Governo, sostenendo che vi fosse un attacco alla democrazia e difendendo quel Parlamento simbolo dell’espressione della volontà popolare privato di qualunque potere. 

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(Nella foto in alto: Stefano Lucidi del Movimento 5 Stelle con gli occhi bendati in aula al Senato durante il voto degli articoli sulla fiducia posta dal governo sulla legge elettorale Rosatellum. Roma, 25 ottobre 2017)

Il voto al buio e senza discussione

Le accuse mosse da Grillo nel 2013 sono molto simili a quelle rivolte oggi dalle opposizioni al governo gialloverde, dove al Senato è stata denunciata la mancata lettura degli atti al fine di poterli discutere in aula. A contestare il metodo sono anche alcuni senatori del Movimento 5 Stelle oggi considerati “dissidenti”.

La mancanza della consultazione e della discussione dei testi in Parlamento, a partire dal Senato, sono state definite un “unicum nella storia della Repubblica” da parte delle opposizioni. Il 21 dicembre 2018 era già intervenuto il senatore Stefano Patuanelli che, dopo una sua ricerca, ha cercato di sminuire le contestazioni dell’opposizione, sostenendo che situazioni del genere fossero già avvenute in passato.

Le Leggi di Bilancio “votate all’ultimo”

Sia chiaro, il tempo stringe e il Governo doveva evitare l’esercizio provvisorio, ma in fondo non è cambiato più di tanto rispetto al passato in merito al voto di fiducia e la corsa all’ultimo giorno:

Saremmo potuti tornare a un periodo in cui le Leggi di Bilancio si riuscivano a votare con un certo “anticipo”, oltre al precedente del 2016 anche nel 2010 venne approvata il 13 dicembre, ma bisogna ricordare che gli accordi presi con l’Europa per evitare la procedura di infrazione hanno senz’altro rallentato i lavori costringendo a fare tutto all’ultimo.

“La Democrazia è sotto attacco”

“Cercheremo consenso tra gli italiani per bloccare questo attacco alla democrazia”, così recitava il post di Beppe Grillo dal suo blog nel 2013, all’epoca organo della comunicazione ufficiale del Movimento 5 Stelle sostituito oggi da Il Blog delle Stelle. Da quest’ultimo è comparso (e subito dopo scomparso) un post dove si è parlato di terrorismo mediatico e psicologico, di “pizzini” e della democrazia sotto attacco:

Siamo sotto attacco. Il Governo, la Manovra del Popolo. La Democrazia è sotto attacco. È in corso una delle più violente offensive nei confronti della volontà popolare perpetrata in 70 anni di storia repubblicana.
[…]
I vertici delle banche, assicurazioni, i grandi gruppi editoriali in perenne conflitto di interesse stanno inquinando il dibattito democratico con un vero e proprio terrorismo mediatico e psicologico.
[…]
In sostanza ci hanno mandato questo pizzino: attenzione a non colpire le banche, le assicurazioni, i concessionari, ovvero i nostri amici, perché vi scateneremo contro gli italiani con rincari generalizzati.

I ruoli si sono invertiti, rispetto al 2013 oggi il Movimento 5 Stelle è al governo, si comporta come tale, e le opposizioni fanno le opposizioni con le loro colorate sceneggiate per manifestare il proprio dissenso e per attirare l’attenzione dei cittadini, ma queste ultime vengono accusate di aver compiuto un atto minaccioso nei loro confronti attraverso un “pizzino” tipico degli ambienti mafiosi.

Una serie di citazioni e accuse che portano alla mente presunti attacchi violenti, anche di fronte a scomposte reazioni tipiche del Parlamento, dove vengono chiamati in causa i cittadini. Bisogna ricordare che negli anni passati circolava la citazione bufala di Sandro Pertini “Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre”, che in pochi si son presi la briga di contestare, ma utile in un contesto di opposizione che oggi è Governo.photo

Il meme con la falsa citazione di Pertini

Il deputato pentastellato Emilio Carelli, intervenuto in aula per rispondere alle contestazioni contro il post, ha ragione quando sostiene che la parola terrorismo è associata agli aggettivi “mediatico” e “psicologico” cercando di allontanare le accuse a quello degli anni bui del nostro Paese. Rimangono le altre accuse che, insieme alle precedenti, potrebbero aver portato alla cancellazione del comunicato dal sito ufficiale del Movimento.

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