Manovra, basta votazioni: perché?
La manovra finanziaria è stata approvata nella stessa formulazione sia al Senato, sia alla Camera e dunque non può più essere modificata. Una volta firmata dal presidente della Repubblica e pubblicata in Gazzetta ufficiale sarà legge dello stato.
Perché non torna al Senato?
L’ordinamento parlamentare italiano prevede il cosiddetto bicameralismo paritario perfetto. Sia la Camera, sia il Senato hanno lo stesso potere e perché una proposta diventi legge entrambe devono votare il medesimo testo.
Il sito della Camera dei deputati ha realizzato anche una visualizzazione grafica del come funziona l’iter che potete navigare qui.
Se il passaggio tra i due rami del parlamento avviene più di una volta, si parla di “navetta”.
Perché ci sono volute tante ore?
Per assicurarsi che il testo fosse approvato rapidamente e senza modifiche, il governo ha posto la questione di fiducia su un maxi-emedamento. La questione di fiducia, non prevista dalla Costituzione ma normata dai regolamenti, fa decadere tutti gli altri emendamenti e chiede ai parlamentari di votare un testo così com’è. E’ un atto che impegna l’intera maggioranza, anche se per sfiduciare un governo è necessario un ulteriore voto.
Proprio per la delicatezza dell’istituto, il voto di fiducia avviene con appello nominale. I parlamentari sono chiamati a votare uno alla volta e il procedimento richiede ore, come è accaduto anche oggi.