Venezia, approvata la tassa sul turismo mordi e fuggi
Il ticket d'ingresso a Venezia è cosa fatta. Con l’approvazione della manovra di bilancio alla Camera, la tassa per l’ingresso nella città lagunare è ora ufficiale e bisognerà aspettare solo i regolamenti comunali e la modulazione del tariffario. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha commentato su twitter la notizia, ringraziando il Presidente Mattarella, il Mef e Palazzo Chigi.
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La norma dovrebbe prevedere un contributo tra i 2,3 e i 5 euro per tutti i turisti giornalieri e occasionali, mentre bisognerà trovare il modo di salvaguardare o ridurre i costi per chi arriva in città per motivi di lavoro o di studio. In ogni caso, dal pagamento saranno esclusi i turisti che dormono a Venezia e già versano la tassa di soggiorno in albergo. Come verrà applicato il nuovo balzello rimane da chiarire, conferma il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca: "Bisognerà capire come sarà riscossa questa 'tassa di sbarco': c'è chi arriva in motonave, in treno, in macchina, in aereo".
ANSA |
"Siamo sempre stati contrari alla tassa di soggiorno per come era stata impostata, perché gravava soltanto su coloro che soggiornano negli alberghi. In questo modo, invece, pagano tutti: penso anche a chi alloggia in strutture abusive, non denunciate. Tutto quello che crea emersione, va bene: finalmente cominceremo a giocare ad armi pari", aggiunge Bocca, convinto che la formula possa "essere applicata anche in altre città d'arte. L'importante è che sia alternativa alla tassa di soggiorno, e quindi che i clienti degli hotel non debbano pagare due volte”.
La Serenissima valuta da tempo la possibilità di far pagare una tassa di ingresso ai tanti turisti che visitano Venezia ogni anno. Nel 2017 sono stati circa 10 milioni a passare per le calli veneziane. La tassa potrebbe portare tra i 40 e i 50 milioni l’anno, sebbene il calcolo non sia ancora ufficiale.
Gli operatori del settore, in via ufficiosa, stimano che si tratterebbe di una platea complessiva di 20 milioni di turisti "giornalieri", diminuita per approssimazione alla metà (10 milioni quindi) considerate le categorie esentate; proprio a questi cittadini fa riferimento il sindaco Brugnaro per la regolamentazione del provvedimento: "Studieremo un regolamento equilibrato e partecipato che tuteli chi vive, studia e lavora nel nostro territorio".
La tassa potrebbe far storcere il naso ai molti turisti, italiani e stranieri, che ogni anno scelgono Venezia come meta dei loro viaggi. Chiara la posizione del presidente di Federalberghi che mette le mani avanti: "Spesso la tassa di soggiorno è servita a colmare i buchi dei bilanci comunali che non avevano nulla a che fare con il turismo"; auspica che, invece, per quanto riguarda la tassa di sbarco “il gettito vada destinato al decoro, alla pulizia della città, alla conservazione del patrimonio".