La nuova era “rosa” del Congresso americano
Il Congresso americano cambia veste: indossa un abito blu, femminile. La Camera è uscita profondamente modificata dalle elezioni di midterm dello scorso 6 novembre. Voto segnato dalla vittoria dei democratici sui repubblicani e dal trionfo delle donne con un numero record di 102 elette.
Una rivoluzione che lascerà il segno nella storia del Congresso, non solo per la massiccia presenza femminile, ma anche perché molte delle parlamentari sono delle “prime donne” che rappresentano un’eccezione rispetto a tutte le precedenti elezioni.
Sharice Davids è la prima donna nativo-americana a sedere al Congresso. Insieme a lei Alexandria Ocasio-Cortez: 29 anni, nata nel Bronx da madre portoricana, è la più giovane parlamentare mai eletta negli Stati Uniti.
“Siamo nel Congresso pronte per il giuramento”, ha scritto su Instagram Alexandria Ocasio-Cortez postando una foto scattata per l’edizione statunitense di VanityFair.
Ma si insedia anche Rashida Tlaib. Lei e Ilhan Omar sono le prime donne musulmane elette. Rashida Tlaib ha detto che al momento del giuramento indosserà la tradizionale tunica araba e che giurerà su una copia del Corano sua o dell’ex presidente Thomas Jefferson, come “simbolo che l’Islam è parte della storia americana da molto tempo”.
Mentre Ayanna Pressley è la prima donna afroamericana eletta nel Massachussets.
Tra le donne al Parlamento anche Nancy Pelosi che ha festeggiato nell’ambasciata italiana l’inizio della nuova avventura politica. È stata eletta di nuovo speaker della Camera. Accanto a queste donne ci sono anche dei “primi uomini” pronti a giurare, come Jared Polis, il primo candidato apertamente gay a vincere in Colorado.
L’insediamento del nuovo Congresso cambierà decisamente gli equilibri del potere a Washington. I nuovi parlamentari democratici renderanno difficile la vita a Donald Trump già provato dallo shutdown, cioè dal blocco parziale delle attività federali che sta paralizzando gli Stati Uniti negli ultimi giorni.