Renato Di Rocco, presidente della Fci: “Se la ciclista Vittoria Bussi va forte, sarà convocata alle Olimpiadi”
“La procedura è uguale per tutti: se Vittoria fa risultati, i tecnici la prenderanno in considerazione. È ovvio che i commissari valutino tutte le prestazioni dei calendari ufficiali. Quello del cronometro è un settore che ci interessa molto”.OPEN ha contattato Renato Di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana, sulla vicenda diVittoria Bussi, la ciclista italiana – "adottata da OPEN – che sognadi partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 2020ma non riesce a coprire nemmeno le spese per gli allenamenti.
Vittoria ha raccontato a OPENdella difficoltà di inserirsi nei meccanismi classici delle squadre professionistiche. Anche perché i sacrifici di una vita dedita al ciclismo, nel suo caso, non hanno trovato un corrispettivo nello stipendio.“Onestamente – afferma Di Rocco -non conosco bene la questione,per quanto riguarda me e la Federazione non c’è assolutamente avversione, ma massima inclusione per tutti gli innamorati di ciclismo che vogliono fare prestazioni di alto livello”.
Vittoria ha deciso di fondare con il suo compagno una squadra, la BJ Bike Club ASD, e si è tesserata alla categoria Elite Woman.
“Il nostro iter prevede:prove di campionato regionali, prove di campionato italiano, cronometro nelle corse a tappe. Ci sono tanti momenti in cui i tecnici osservano”, spiega Di Rocco. “Certo c’è una difficoltà nel passare dal record dell’ora a quello delcronometro: la prima è una gara di endurance che si fa a una certa media, con un passo costante. Le gare a cronometro hanno uno sforzo e una tecnica differente. L’unica cosa sicura è che, se Vittoria merita, il commissario tecnico Dino Salvoldi la convocherà”
Salvoldi vanta dei numeri eccezionali: dal 2001 le sue ragazze hanno vinto oltre 200 medaglie tra Mondiali, Olimpiadi, Europei e Coppa del Mondo, su strada e su pista.
“Ha ragione Vittoria quando dice che la questione delle infrastrutture in Italia è critica. Proprio il 3 gennaio di quest’anno le ragazze della Nazionale hanno impiegato otto ore per andare ad allenarsi a Grenchen, in Svizzera, a causa delle condizioni climatiche. E in Svizzera il velodromo ha un costo ingente. Purtroppo lo scorso anno il velodromo di Montichiari, in provincia di Brescia, è stato requisito dalla magistratura. Pare non fosse a norma per questioni di sicurezza. Stiamo facendo i salti mortali per riaprirlo entro giugno. Perché è l’unica pista coperta per preparare l'Olimpiade. Speriamo che il Comune sia sollecito negli interventi. Sono operazioni che il governo, e in particolare il sottosegretario Giorgetti, hanno preso a cuore e sono stati stanziati dei fondi attraverso il bando Sport e Periferie”.
L'INIZIATIVA:"E allora Vittoria la adottiamo noi"