Scontri San Siro: ok della Procura alla scarcerazione di un ultrà interista
La Procura di Milano ha deciso di scarcerare e di concedere i domiciliari aLuca Da Ros, il più giovane dei quattro arrestati per gli scontri avvenuti nel prepartita di Inter-Napoli del 26 dicembre scorso. Interrogato per tre ore dai magistrati, Da Ros ha continuato a fornire elementi utili alle indagini, come aveva già fatto nel carcere diSan Vittoresubito dopo l'arresto. Dopo il parere favorevole dei pm, l'ultima parola spetta ora al gip, Guido Salvini.
Nell'interrogatorio,Da Ros ha confermatola sua versione suMarco Piovella, uno dei capi della curva interista, accusato di aver organizzatol'agguato ai tifosi del Napoli in cui è morto Daniele Belardinelli.
"Il nostro capo, che ha in mano la curva, si chiama “il Rosso” (soprannome di Piovella, ndr), è lui che sposta la gente, è lui che decide", aveva detto Da Ros. “Il Rossoha detto andiamo, e io sono andato. Siamo partiti tutti in macchina, eravamo 120 persone". Piovellaha già respinto queste accuse in due occasioni, ammettendo di aver partecipato al "combattimento" ma non di esserne la mente.
Dopo l'interrogatorio, l'avvocatoAlberto Tucci, ha detto che Da Ros non ha fatto altri nomi ai pm: "Lui è troppo giovane per conoscere nomi", ha spiegato, aggiungendoche "la sua posizione si è alleggerita parecchio". Restano per ora in carcere gli altri due ultrà arrestati con Da Ros,Francesco Baj e Simone Tira, così come Marco Piovella: sono tuttiindagati per rissa aggravata, lesioni e lancio di oggetti. Gli indagati sono una ventina: l'ultimo, un ragazzo di 25 anni, tifoso del Napoli, che sarebbe stato alla guida della macchina che ha travolto Belardinelli.