SeaWatch 3 ancora in mare: arriva la missione di supporto/VIDEO
Mentre i porti italiani e maltesi restano chiusi, due imbarcazioni delle organizzazioni non governative Sea Watch e Mediterranea sono partite stamattina da Malta per soccorrere la Sea Watch 3, con rifornimenti di cibo e un nuovo equipaggio che sostituirà quello, ormai stremato, che da due settimane assiste i migranti in mare aperto. La Sea Watch 3, ora riparata in acque territoriali maltesi, continua a non ricevere alcuna indicazione per lo sbarco dopo aver soccorso 32 persone nel Mediterraneo centrale. A bordo, tra le persone salvate, ci sono tre bambini di uno, sei e sette anni. "Vomitano in continuazione e sono a rischio ipotermia e disidratazione", dicono dalla nave. I sindaci di Palermo, Napoli e Livorno hanno sfidato la chiusura dei porti decisa dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, dicendo "Venite da noi".
Le immagini di Sea Watch della partenza delle navi di supporto e del maltempo a bordo della Sea-Watch 3
A bordo delle due navi ci sono anche alcuni parlamentari tedeschi. Vogliono "rendersi conto della situazione a bordo per potere fare pressione sul governo di Berlino che non ha ancora dato risposta positiva alla richiesta di decine di città tedesche disponibili ad accogliere le persone salvate", spiegano da Sea Watch. "Vogliamo spingere gli Stati europei, a cominciare da Malta e dall’Italia, a dare un porto sicuro, come prevede il diritto del mare, alle 49 persone soccorse dalla Sea-Watch 3 e dalla Professor Albrecht Penck", una nave della OngSea-Eyeche il 29 dicembre ha salvato 17 persone e che ora si trova in acque maltesi.
A bordo della nave di supporto Maria C. – Credit/Valerio Nicolosi
In entrambi i casi, il governo di Malta ha concesso l'ingresso alle acque nazionali per ripararsi dall'ondata di maltempo che sta rendendo le condizioni di navigazione sempre più difficili e la permanenza a bordo una vera e propria odissea. "Il maltempo ha raggiunto il suo apice con onde fino a quattro metri e forte vento", raccontano da Sea Eye. "Ora la situazione meteorologica è un po' migliorata ma è sempre difficile. Quasi tutte le persone soccorse a bordo soffrono il mal di mare. E sono spaventate dal ricordo di ciò che hanno vissuto in Libia". Jan Ribbeck, capo missione, spiega: "Condividiamo con loro cibo, acqua e mal di mare".
Credit/Valerio Nicolosi