Migranti, Di Maio: “L’Italia darà una lezione all’Ue”. Ma è scontro nel governo
Dopo l’apertura di ieri sui migranti con l’invito a Malta di “fare sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni” per mandarli in Italia, Luigi Di Maio è tornato sul tema: “Quando si tratta di donne e bambini siamo pronti a dare una lezione a tutta l’Europa e ad accoglierli”.
Le parole usate oggi davanti ai lavoratori della fabbrica Pernigotti (Novi Ligure) che rischia di non riaprire, sono le stesse usate ieri su Facebook. Il vice-premier ribadisce dunque il concetto, quella “lezione all’Europa” che vorrebbe dare attraverso i 49 migranti a bordo delle due navi delle Ong tedesche da due settimane in mare.
“Ci sono donne e bambini da 14 giorni a un miglio dalla costa maltese – ha detto oggi Di Maio – la Ue mette la testa sotto la sabbia, Malta non fa il suo dovere: è una cosa ignobile”. Ad appoggiarlo, il presidente della Camera Roberto Fico: “Sono convinto che l’iniziativa presa da Di Maio sia un segnale importante. Sono contento”.
Lo scontro con il vice-premier Matteo Salvini è ormai aperto, a pochi mesi dalle elezioni europee. Ieri il segretario leghista aveva sottolineato infatti come sul tema immigrazione non avesse mai cambiato linea: “Possiamo inviare a bordo medicine, cibo e vestiti, ma basta ricatti. Meno partenze, meno morti. Io non cambio idea”.
Ma poco dopo queste parole, fonti vicine al segretario leghista avevano fatto sapere che Salvini era “assolutamente sereno” e che i rapporti con i ministri M5S e con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte erano “ottimi”. Oggi l’invito a Germania e Olanda ad attivare corridoi umanitari: “Visto che le Ong hanno bandiera tedesca e olandese, chiedano aiuto a Berlino e Amsterdam per attivare immediatamente un corridoio umanitari”.
Salvini non aveva fatto riferimenti espliciti al premier (dopo la notizia della telefonata tra Conte e Di Maio proprio sui migranti al largo delle coste maltesi), mentre oggi è il sottosegretario all’Interno Stefano Candiania citarlo, intervistato da Il Messaggero: “Non vado certamente a correggere Conte, che dovrà farsi carico di questa scelta anche nei confronti della maggioranza. Se uno ha voglia di fare entrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta può decidere di farlo. Non è questa la linea del governo”.