Inter-Napoli, ci sono 23 indagati per la morte di Belardinelli
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La procura di Milano ha indagato 23 persone per la morte di Daniele Belardinelli, l'ultrà di 39 anni investito negli scontri avvenuti nel prepartita di Inter-Napoli, la sera del 26 dicembre. I reati contestati sono omicidio volontario e rissa aggravata: l'iscrizione nel registro degli indagati serve ai magistrati per poter fare accertamenti tecnici utili alle indagini, come l'autopsia e le analisi scientifiche sulle macchine coinvolte negli incidenti.
Finora la procura aveva indagato una sola persona per omicidio volontario: si tratta di un tifoso del Napoli di 25 anni, incensurato e poco conosciuto nella curva napoletana. Gli inquirenti lo hanno identificato il 3 gennaio scorso, dopo che una delle macchine coinvolte negli scontri, e sospettata di aver colpito Belardinelli, era stata individuata e messa sotto sequestro dalla Digos di Napoli. La macchina, intestata in leasing al padre del tifoso napoletano, ha delle ammaccature ed è stata lavata dopo gli scontri. Non è certo, però, che le due cose siano legate agli scontri e alla morte di Belardinelli.
L'ipotesi dei magistrati, supportata dalle testimonianze degli ultrà interrogati nei giorni scorsi, è che l'ultrà sia stato investito da due macchine con a bordo 8 tifosi napoletani (tutti indagati), ma la dinamica dell'incidente non è ancora stata chiarita.
Per gli scontri del 26 dicembre sono ancora in carcere 3 persone, tra cui Marco Piovella, uno dei capi della curva interista, accusato dall'ultrà Luca Da Ros di essere "la mente" dell'agguato ai tifosi del Napoli.