Salvini in Polonia: si rafforza l’asse sovranista
Matteo Salvini e Jaroslaw Kaczynski, leader del partito populista di maggioranza Diritto e Giustizia (PiS), si sono incontrati a Varsavia. Per il leader della Lega è stata un’occasione per consolidare l’asse sovranista in vista delle prossime elezioni europee che si terranno a maggio.
“Mi piacerebbe che ci fosse un’alleanza comune di chi vuole salvare l’Europa. L’obiettivo è essere il primo movimento politico nel prossimo Parlamento Europeo. Sicuramente questo è il primo di una serie di incontri, è l’inizio di un percorso di dialogo che spero possa andare bene”, ha detto.
Il vicepresidente del Consiglio ha incontrato anche il premier e il ministro dell’Interno polacco Joachim Brudzinkski. Quest’ultimo, riguardo all’incontro con Salvini, ha dichiarato:”La nostra comune posizione è che chi è colpito dai conflitti deve essere aiutato sul posto”.
Mentre col premier e col ministro dell’Interno polacco parliamo di protezione delle frontiere esterne dell’Europa e di sicurezza, leggo che a Bruxelles fanno finta di non capire e agevolano il lavoro di scafisti e Ong. (1/2) pic.twitter.com/h5AScqzo1O
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 9 gennaio 2019
Kaczynski, negli ultimi mesi, si è espresso duramente contro i flussi migratori, ma non solo. Il leader del PiS è stato fortemente criticato, oltre che per le sue uscite xenofobe, anche per le sue politiche socialmente conservatrici.
A fine incontro, Matteo Salvini ha anche detto che sta valutando se allearsi oppure no con i Cinque stelle: “Ci penseremo per il futuro, per il passato non ci abbiamo mai pensato. I 5 Stelle sono cambiati rispetto a 5 anni fa, la Lega è cambiata rispetto a qualche anno fa”.
Nella conferenza di chiusura non sono mancati riferimenti alla sinistra europea in vista delle elezioni di maggio:”L’unica certezza che ho è che i comunisti, socialisti e in generale tutta la sinistra, saranno sempre meno nelle aule”. Il vicepremier ha poi ribadito il carattere istituzionale della visita: “La Polonia è uno dei nostri primi partner industriali e commerciali; è vergognoso che sia stata ignorata per anni dai governi sinistra”.
Lech Walesa, premio Nobel per la pace, ha commentato su Twitter l’incontro di oggi tra il ministro degli Interni Matteo Salvini e il leader del partito polacco Legge e Giustizia Jaroslaw Kaczynski: “Anche Ribbentrop una volta ha incontrato Molotov”.
Il tweet è stato pero’ cancellato due ore dopo essere stato pubblicato, ma è stato ripreso dai siti Do rzeczy e Rzeczpospolita. L’ex leader del partito “Solidarność” si riferiva al patto segreto del 1939 fra l’Unione sovietica e il Terzo Reich di Hitler per spartirsi la Polonia.
Dopo l’incontro di Varsavia, Salvini spera di poter ottenere la maggioranza a Strasburgo e consolidare l’asse tra i Paesi del Gruppo di Visegrad. L’alleanza, formata da Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia è schierata fortemente contro l’immigrazione e a favore della chiusura dei confini. Anche l’Italia è entrata nell’orbita del gruppo sovranista, con cui spera di consolidare politiche anti-europee.
La politica polacca: chi è Jaroslaw Kaczynski?
La Polonia ha sia un presidente che un primo ministro, ma Jaroslaw Kaczynski, leader del partito Diritto e Giustizia, è il vero leader del Paese. Il 69enne ha preso il potere nel 2015 quando con la maggioranza assoluta dei seggi, il partito di Diritto e Giustizia da lui guidato è tornato al timone della Polonia.
Dopo gli otto anni del governo liberale guidato da Ewa Kopacz del partito di Piattaforma Civica, di cui faceva parte anche l’ex presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, il gruppo sovranista ha guadagnato il consenso dei polacchi.
Il partito Prawo i Sprawiedliwość, Diritto e Giustizia, era nato nel 2001 dall’unione di “Azione Elettorale Solidarność” e del partito cristiano “Accordo di Centro” (Porozumienie Centrum).
Le politiche del partito, considerate fortemente nazionaliste, conservatrici e ultra-cattoliche, hanno fin da subito fatto discutere molto in Europa. Nel 2016, una proposta di legge per la liberalizzazione del diritto all’aborto era stata respinta dal Parlamento.
La Polonia ha infatti una delle politiche più restrittive in merito all’aborto. Secondo una legge approvata nel 1993, a una donna è consentito abortire in soli tre casi: malformazione del feto, pericolo di vita per la madre e stupro.
Il PiS, partito di maggioranza aveva invece portato all’attenzione delle due camere una legge per eliminare una delle tre clausole che in Polonia consentono l’accesso all’aborto: quella legata alla malformazione del feto.
La proposta aveva scatenato proteste in tutto il Paese, con migliaia di donne che si erano riversate nelle strade per giorni. Il parlamento ha però finito per approvare la proposta di limitare l’accesso all’aborto, nel marzo del 2016.
L’asse anti-immigrazione
Nel 2015, per far fronte alla crisi dei migranti che aveva colpito maggiormente Italia e Grecia, l’Europa aveva deciso di adottare una politica di quote, volta al ricollocamento dei migranti tra tutti i Paesi europei. Alcuni Stati dell’Est, tra cui la Polonia, si sono fermamente opposti a questa politica di condivisione dell’accoglienza.
Il 7 dicembre 2017, in un’intervista all’emittente di Stato a Varsavia, il premier polacco Morawiecki aveva dichiarato: “Siamo invariabilmente dell’opinione, formulata da nostro partito fin dalle elezioni del 2015, che non riceveremo migranti dal Medio Oriente e dall’Africa del Nord qui in Polonia.”
Lo scorso settembre, Varsavia era andata in soccorso dell’alleato ungherese Victor Orbán, ponendo il veto alle sanzioni proposte dal Parlamento europeo per la violazione dell’articolo 7 del trattato, ovvero di minaccia ai valori fondanti dell’UE.
Nel giugno 2017, il gruppo di Visegard, guidato da Polonia e Ungheria, aveva deciso di non partecipare al mini summit sull’immigrazione voluto dall’Unione Europea. I due paesi credono che il controllo delle frontiere debba restare una prerogativa nazionale.
Italia-Polonia
Dopo questo incontro, Kaczynski potrebbe essere uno degli alleati ideali nel blocco sovranista che Salvini vuole creare. Oltre a condividere una visione restrittiva della questione migratoria, e il rifiuto dell’ingerenza europea nelle politiche nazionali, l’Italia rappresenta il terzo partner economico della Polonia.
Tuttavia, uno degli ostacolo al consolidarsi di un dialogo continuativo tra il ministro dell’Interno italiano e il leader del PiS potrebbe essere lo stretto legame tra Italia e Russia.
I rapporti tra Putin e Kaczynski sono molto tesi, ma Adam Bielan, membro del PiS e vicepresidente del Senato, aveva dichiarato come la visita di Matteo Salvini a Varsavia poteva essere “molto proficua”.
Bielan, intervistato dall’emittente Radio Zet, aveva sottolineato i buoni rapporti economici e culturali fra Italia e Polonia e ha ricordato che il ministro dell’Interno e vice premier italiano è attualmente, sulla base dei sondaggi, fra gli uomini più popolari in Polonia.