Sì, no, forse. I gilet gialli divisi sui 5 stelle.
Jacline Mouraud, ex portavoce dell’ala moderata dei Gilet ha rimandato al mittente lamano tesa del vicepremier italiano Luigi Di Maio. “No, grazie. No alle ingerenze.”Il suo collega Éric Drouet, anche lui figura mediatica del movimento, ha invece definito l’alleanza con i pentastellati “assolutamente possibile.”
“Penso che l’Italia sia l’Italia e la Francia sia la Francia”, afferma Jacline Mouraud, intervistata dall’Ansa a Parigi. Moraud, minacciata nelle scorse settimane di morte dall’ala più estrema dei gilet gialli, aveva già incontrato il premier Edouard Philippe e condannato le derive violente del movimento.
Il 7 gennaio Moraud ha comunicato di voler fondare un partito chiamato Gli Emergenti, che riunisce i gilet gialli che richiedono una grande riforma fiscale e il “ritorno del sociale” nell’agenda politica, ma che restano “contrari alla violenza e rispettosi delle nostre istituzioni.”
Riguardo ad una possibile alleanza con i 5 Stelle, la 51 enne ha affermato “Non siamo lo stesso popolo, penso che quella del vostro vicepremier sia un’ingerenza negli affari interni del nostro Paese”. In un’altra intervista al Resto del Carlino Moraud afferma: “Il vostro vicepremier ha perso un’occasione per tacere.”
Éric Drouet, checome Moraudrappresenta una delle principali figuremediatiche del movimento antigovernativo,ha invece affermatodi essere “sempre molto contento delle varie espressioni di sostegno ai gilet gialli. Per noi è un appoggio molto importante.” Il camionista 33enne era stato arrestato, e poi rilasciato, mercoledì2gennaio per “protesta non organizzata.”