Fiat patteggia per le emissioni negli Usa: un accordo che costerà a Fca oltre 650 milioni
Trovato l’accordo con la giustizia americana: la Fiat avrebbe accettato di pagare più di 650 milioni di dollari per porre fine alle cause legali del “diesel gate” che l’ha coinvolta negli Stati Uniti. Lo riportano le testate americane. L’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale aveva individuato circa 104 mila veicoli della casa automobilistica le cui emissioni effettive erano state nascoste dall’installazione di un software illegale.
L’Epa ha sostenuto che il sistema informatico consentiva ai veicoli di superare i test delle emissioni disattivando il controllo dell’inquinamento in determinate condizioni di guida. Così il Dipartimento di giustizia americano ha citato in giudizio la società italiana nel 2017 puntando il dito contro alcuni suoi veicoli che superavano i test sulle emissioni ma al momento della guida su strada rilasciavano livelli più elevati di inquinanti.
Il patteggiamento, il cui annuncio è atteso in giornata, non dovrebbe prevedere ammissioni di colpevolezza da parte di Fiat Chrysler. Ma la società avrebbe accettato di chiudere i contenziosi pagando 305 milioni di dollari al Governo federale e allo Stato della California, 72 milioni per gli altri Stati in cui sono aperte controversie legali e una cifra che potrebbe superare i 260 milioni ai proprietari dei veicoli coinvolti.
Come parte dell’accordo, una fonte vicina al dossier ha dichiarato che la Fiat Chrysler dovrebbe revisionare circa 104.000 tra pickup Ram e Suv Jeep Grand Cherokee prodotti tra il 2014 e il 2016. La Fiat pagherà a chi ha acquistato uno di questi mezzi una media di circa 2.500 dollari, alle quali andranno aggiunte le spese per il richiamo e la sostituzione del software.
Circa 800 milioni di dollari sono stati accantonati da Fca nel mese di ottobre proprio per coprire i costi di questo accordo per le cause seguite all’indagine dell’Epa. Nonostante ciò, Fiat Chrysler ha chiuso un anno positivo in Nord America, dove i profitti netti sono aumentati del 17%. La società sta beneficiando di una decisione del 2015: concentrarsi negli Stati Uniti su camion e Suv che hanno margini di profitto più elevati. Negli Usa, le vendite di nuovi veicoli di Fiat Chrysler sono aumentate del 9% nel 2018, mentre il mercato complessivo è cresciuto solo dell’1%.