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La madre di tutte le bufale sul terremoto e perché sono pericolose

11 Gennaio 2019 - 13:29 David Puente
Ricordiamoci la bufala sulla magnitudo e il risarcimento danni da parte dello Stato. Vi spieghiamo perché è importante ristabilire la verità

Le zone terremotate sono state terreno fertile per le campagne politiche. Spesso accade che dalla rabbia e dall’indignazione, ma soprattutto da un macabro desiderio di scoprire una situazione peggiore rispetto a quella reale, fuoriescano falsità di ogni genere. Tra queste la madre di tutte le bufale sul terremoto, quella della magnitudo e del risarcimento danni da parte dello Stato.

I media italiani e stranieri iniziarono a diffondere i dati relativi alla magnitudo, oscillando tra un 6 e un 6.2 che avevano messo in allarme gli indagatori del web. Infatti, secondo una loro personalissima interpretazione, il dato era stato falsato apposta per non rispettare la legge voluta dal Governo Monti, secondo la quale se la magnitudo di un terremoto non supera il 6.1 lo Stato non paga nessun risarcimento, lasciando la patata bollente agli enti locali. Il complotto è servito, ma avariato.

La madre di tutte le bufale sul terremoto e perché sono pericolose foto 2

Uno dei post Facebook che riportavano la bufala.

La legge a cui i complottisti facevano riferimento è il Decreto-legge n.59 del 15 maggio 2012 dove, all’articolo 2 si parla delle coperture assicurative, ma spinti dall’ignoranza e dalla cecità civica non si erano ricordati che il decreto non è la versione definitiva di un testo che poi diventa norma permanente. Infatti, la legge di conversione n.100 del 12 luglio 2012 aveva soppresso quell’articolo smentendo al 100% la bufala complottista.

La madre di tutte le bufale sul terremoto e perché sono pericolose foto 1

Uno dei meme circolati per diffondere la bufala della magnitudo.

Per quale motivo queste bufale danneggiano i terremotati? Il riportare dati falsi, da una parte o dall’altra delle barricate social o politiche che siano, porta a rendere meno credibili le persone o i movimenti che le diffondono, finché, un giorno, un dato vero verrà etichettato come falso perché detto dagli stessi soggetti. La favola attribuita a Esopo, “Al lupo al lupo”, ce la raccontano fin da piccoli per questomotivo.

Ecco perché è importante ristabilire la verità, ecco perché bisogna raccontare la realtà dei fatti anche se questi possono confermare un disagio denunciato in altre maniere seppur scorrette. Per questo motivo abbiamo chiamato il sindaco di Amatrice, per questo abbiamo pubblicato le foto scattate ieri sera dai residenti sul posto e per questo continueremo a raccontare le loro storie.

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