Esplosione a Parigi, 4 morti e 50 feriti. La ragazza italiana rischia l’amputazione della gamba
Sono quattrole vittime dell’esplosione avvenuta la mattina del 12 gennaio nel quartiere dell’Opera, pieno centro di Parigi: due pompieri e due donne. Una delle donne, trovata la mattina del 13 gennaio sotto alle macerie, deve ancora essere identificata mentre l’altra è una cittadinaspagnola che si trovava in un hotel vicino alla zona dell’esplosione.Secondo fonti della polizia, l’esplosione sarebbe stata provocata da una fuga di gas. I feriti complessivi sono una cinquantina, tra i quali 10 ricoverati in gravi condizioni: tra questi c’è anche una ragazza italiana originaria di Trapani, Angela Grignano, che stava lavorando come cameriera all’hotel Ibis. Secondo gli ultimi aggiornamenti, e stando alle dichiarazioni del fratello, la ragazza rischia l’amputazione della gamba.
Anche altri due italiani sono rimasti colpiti nell’esplosione di ieri mattina. Si tratta di due giornalisti diRai 3, andatia Parigi per seguire la nona giornata di proteste dei Gilet gialli. Uno dei due, il videomaker Valerio Orsini, è rimasto leggermente ferito a un occhio. L’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, ha contattato telefonicamente i collaboratori di Agorà e Cartabianca coinvolti nell’esplosione, per informarsi sulle loro condizioni e assicurare tutto il supporto necessario.
Le fiamme sono divampate in un panificio in rue de Trevise, non lontano dal teatro delle Folie Bergere. «Uno dei pompieri è rimasto sotto le macerie per diversi minuti».L’onda d’urto si è propagata nelle quattro strade adiacenti per circa 100 metri. «Stiamo esaminando tutti i siti in caso di ulteriori vittime», dice ilcomandante dei vigili del fuoco. In un tweet, la prefettura di Parigi invita a«evitare la zona e lasciare libero il passaggio ai veicoli di soccorso». Il primo ministro Édouard Philippee il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, sono sul posto insieme agli agenti di polizia. Un elicottero, intanto,sta sorvolando tutta l’areacolpita per ragioni di sicurezza.