Gli sprechi di Amazon: accusato di distruggere migliaia di prodotti nuovi ogni anno
Il gigante del commercio online Amazon è stato accusato di distruggere migliaia di prodotti non venduti nei suoi magazzini. Tutto è partito da un’inchiesta della tv francese, andata in onda domenica 13 gennaio nel programma Capital su M6, condotto da Guillaume Cahor. Una reporter si è infiltrata come dipendente nel magazzino di Chalon-sur-Saône e ha immortalato la distruzione di diversi prodotti di ogni genere ancora non venduti: poltrone, macchine per il caffè, televisori.
L’azienda è stata quindi accusata di aver distrutto 300.000 oggetti invenduti dal magazzino francese in soli tre mesi. Secondo la CGT, una confederazione sindacale francese, se questa operazione fosse stata ripetuta in tutti gli altri cinque magazzini Amazon sparsi in tutta la Francia, si arriverebbe a parlare di più di un milione di prodotti.
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Brune Poirson, segretaria di Stato per il ministro dei Trasporti e dell’Ecologia, si è detta scioccata dopo la messa in onda dell’inchiesta: «Nei prossimi mesi, si dovrà approvare una legge al Parlamento che proibisca questo tipo di pratiche. Le aziende, come per esempio Amazon, non potranno più gettare prodotti che sono ancora utilizzabili».
La pratica sarebbe una conseguenza delle politiche di stoccaggio dell’Azienda americana. I venditori dovrebbero infatti pagare 26€ al metro cubo per il deposito dei loro prodotti; una tassa che aumenta a 500€ per lo stesso spazio dopo sei mesi e 1000€ dopo un anno. Le aziende preferiscono quindi chiedere ad Amazon di distruggere i prodotti invenduti, piuttosto che tenerli sulle mensole dei magazzini.
Secondo Caohor: «Il sistema Amazon intensifica la super produzione perché la sua politica è di offrire un’enorme quantità di beni». Anche molte organizzazioni ambientaliste hanno commentato in maniera critica la vicenda: «Amazon preferirebbe gettare via alcuni dei suoi prodotti non venduti che continuare a tenerli nei suoi magazzini, anche se sono nuovi, in perfetto stato, o con piccoli difetti», ha detto Ima Dafou di Amis de la Terre.
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Tuttavia, la Francia non è l’unica a essere stata colpita da questa vicenda. A giugno, anche Amazon Germania aveva ricevuto le stesse accuse dopo un’inchiesta condotta dal settimanale WirtschaftsWoche e dallo show tv Frontal 21.
Interviste a dipendenti avevano confermato che il gigante del commercio online statunitense distrugge quotidianamente un’ampia gamma di prodotti, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, telefoni, tablet, materassi e diversi tipi di arredamento. Un dipendente Amazon aveva rivelato al giornale come aveva dovuto distruggere ogni giorno prodotti nuovi e perfettamente utilizzabili.
Jochen Flasbarth, sottosegretario al ministero tedesco per l’Ambiente, aveva chiesto ad Amazon un chiarimento: «Questo è uno scandalo, stiamo consumando queste risorse nonostante tutti i problemi che ci sono al mondo. Questo approccio non è in linea con il nostro tempo».
La vicenda aveva scatenato anche le reazioni di Greenpeace: «Dobbiamo implementare una legge che vieti la distruzione e lo spreco di prodotti nuovi e utilizzabili», aveva dichiarato in merito Kirsten Brodde.