Discariche abusive, roghi e rifiuti metallici: a Roma 57 indagati per l’operazione Tellus
Cinquantasette indagati per traffico illecito di rifiuti, associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, ricettazione di veicoli e truffa a danno delle assicurazioni. È questo l'esito dell'operazione "Tellus", iniziata nell’aprile 2016 e terminata nel 2018. Tutto è partito da una serie di controlli effettuati per monitorare i "roghi tossici", incendi sintomo di una gestione illecita dei rifiuti.
L'indagine, sviluppata dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria di Roma e dai Carabinieri Forestali di Roma e Rieti e, coordinati dalla Procura della Repubblica, ha consentito di porre fine a una vera e propria attività per il traffico illecito di circa 3 mila tonnellate di rifiuti metallici, per un indebito profitto complessivo stimato oltre 440 mila euro.
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Le indagini hanno consentito di ricostruire un’intera filiera illegale per la gestione di rifiuti metallici speciali e urbani di cui una società della Capitale, la MCR s.r.l., avrebbe rappresentato l’anello finale: sede in cui sarebbe stata realizzata la documentazione ambientale falsa, quella necessaria a schermare il traffico illecito. I trasportatori dei rifiuti sono risultati essere per lo più soggetti di etnia rom, residenti presso campi nomadi di Roma. All’interno di queste stesse aree sarebbero avvenute delle vere e proprie operazioni di cernita, separazione e disassemblaggio. I pezzi ricavati sarebbero stati rivenduti. Quello che non si poteva riciclare sarebbe stato abbandonato al suolo, creando così immense discariche abusive che poi date alle fiamme. In questo modo sarebbe stato possibile creare nuovi spazi e per depositare nuovi rifiuti.
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Dallo stesso filone di indagine si è scoperto che il centro di recupero rifiuti sarebbe anche il punto di arrivo di rifiuti metallici provenienti dalla Stat Auto srl, un centro di autodemolizione e rottamazione. Oggi l'impianto è posto sotto sequestro, visto che sarebbe stata la base operativa di un gruppo di persone accusate di rubare auto di lusso e, dopo un rapido “smontaggio”, rivenderne i componenti sul mercato (anche estero).
Sono stati riscontrati diversi casi, circa sette, in cui i proprietari o locatari in leasing degli autoveicoli sarebbero stati in accordo con la Stat. Questo perché i veicoli portati presso l’impianto di autodemolizione sarebbero stati denunciati come rubati, dopo essere stati demoliti, così da incassare il premio dell'assicurazione.