Napoli, gara di solidarietà per Gino Sorbillo dopo la bomba in pizzeria
Il 17 gennaio è la giornata mondiale della pizza e dei pizzaioli. A Napoli, la festa sarà dedicata a Gino Sorbillo: il 16 gennaio una bomba è scoppiata davanti alla sua storica pizzeria di via Tribunali, danneggiando l'ingresso. È il secondo attentato in 5 anni, un affronto che l'associazione "Pizzaiuoli Napoletani" non poteva ignorare. Tant'è che la giornata della pizza e del pizzaiuolo è diventata la giornata di Sorbillo.
«Colpire uno dei locali storici nel cuore di Napoli equivale a colpire una città intera. Per questosaremo con Gino e Antonio Sorbillo fuori alla pizzeria in segno di solidarietà», aveva annunciato l'associazione. E così è stato. Dal passaparola fino a formare una catena, tanti ristoratori si sono mobilitati, chi annunciando la propria presenza alla manifestazione, chi mandando un messaggio di vicinanza.
C’è la Taverna a Santa Chiara, capitanata dallo chef Potito Izzo e che dista cinquanta metri in linea d’aria da Sorbillo. «Ognuno di noi sta cercando di dare il proprio contributo, per ora singolarmente. Siamo addolorati per quanto successo a Gino», dicono. Annunciano una grande manifestazione in piazza, con tanto di falò e dibattiti sul degrado che il centro storico della città partenopea sta vivendo negli ultimi tempi.
Dai fratelli Salvo – Francesco e Salvatore – titolari di una delle pizzerie più in voga di Napoli, la Pizzeria fratelli Salvo, arriva la solidarietà per quanto accaduto. «Quando succedono cose di questo tipo, anche la città ne risente. Diamo un’immagine che non rappresenta noi cittadini per bene, e questo ci dispiace». Francesco e Salvatore hanno scelto di non istituire nessuna iniziativa, perché preferiscono «non spettacolarizzare». Ad ogni modo, esprimono la loro vicinanza «prima di tutto come azienda, come commercianti, perché è quello che ci accomuna con Sorbillo. Siamo tutti nella stessa barca, è giusto remare insieme ed è per questo che siamo vicini al nostro collega».
E infine Gabriele Sorice dalla sua Pizzeria Acunzo, al Vomero: «Sono davvero dispiaciuto. Per assurdo, quando compiono questi gesti barbari, vanno a ledere anche un’immagine simbolo come quella della pizza, e quindi fanno del male a noi che con quella materia lavoriamo tutto il giorno, tutti i giorni. Sono vicino a Sorbillo e all’icona che rappresenta ormai da anni».A Napoli Sorbillo è un'istituzione e chi è – come si dice da quelle parti – “forestiero”, cioè uno che arriva da fuori,è disposto anche a fare un paio di ore di coda per mangiare nel suo locale.