Quante cose sono cambiate in dieci anni: ecco la #TenYearChallenge di Open
La connessione a Internet viaggia a una velocità mai vista prima, prendiamosemprepiù aerei direttifuori dai confini dell’Italia e il numero di laureati continua a crescere. Eppure la disoccupazione aumenta, la popolazione invecchia e abbiamo dimenticato quanto importante sia leggere libri e quotidiani. Èvero che non “c’è più religione”, ma non tutto è perduto: sono tantissimi gli italiani che fanno volontariato gratuito, e il trend è positivo anche per chi pratica sport. C’è meno lavoro o è la popolazione che è aumentata? Attraverso i dati dell’Istat, abbiamo cercato di darele risposte a questa e ad altre domande, guardando a come eravamo dieci anni fa. Ecco la #TenYearChallenge di Open.
Infografica di: Istat
Internet
Nel 2018 accedono a internetcon banda larga il 73,7% delle famiglie italiane e il 94,2% delle aziende con più di dieci dipendenti. E pensare che nel 2008 disponevano della banda larga solo l’83% delle imprese. Dieci anni fa, sembra incredibile, c’erano ancora quattroaziende su 100che non avevano il computer.
Oggi la maggior parte delle connessioni avvengono tramite smartphone. L’Italiaha cambiato velocità, questo è certo, ma resta ancoraampio il gap delle tecnologie ICT con gli altri paesi europei.
In azzurro i dati del 2008, in arancione quelli del 2018
Voli internazionali
Numeri in crescita costanteper il trasporto aereo. Non solo le merci, ma anche le persone volano sempre di più. L’aeroporto di Roma-Fiumicino resta saldamente il primo in Italia per arrivi e partenze, seguito da Milano-Malpensae Bergamo-Orio Al Serio. Il mondo è a portata di mano per quasi tutti gli italiani: sono circa 57 milioni gli imbarchi registrati ai gate per voli con destinazioni internazionali. Nel 2008, dall’Italia partivano per l’estero poco più di 38 milioni e mezzo di passeggeri.
Laureati under 35
Internet, esperienze all’estero: i giovani nel 2018 hanno decisamente più opportunità rispetto ai loro coetanei di dieci anni fa. Anche il tasso di istruzione tra chi ha meno di 35 anni si è alzato. Se nel 2008 i laureati in questa fascia di età erano 1.772.000, oggi in Italia ci sono 2.106.000 di laureati under 35.
Disoccupazione
Non sono invece positive le statistiche per quanto riguarda il lavoro: l’occupazione, nonostante l’aumento della popolazione, resta più o meno stabile. Nel 2007gli occupati in Italia erano 23 milioni e 90 mila, nel 2018 sono 23 milioni e 23 mila. Cresce invece il numero di disoccupati, da 1.664.000 nel 2008 a 2.907.000 nel 2018.
Soddisfazione per il proprio lavoro
L’istat ha creato delle tabelle sulla soddisfazione degli italiani per la propria occupazione in cui sono presenti le voci molto, abbastanza, poco e per niente. Nonostante lo stato di salute del mondo del lavoro in Italia non sia dei migliori, le percentuali delle persone soddisfatte della propria vita professionale sono rimaste pressoché invariate negli ultimi dieci anni. E il livello di contentezza si mantiene alto rispetto ai dati del 2008:il 15,8% era molto soddisfatto, il 60,5% abbastanza, il 16,8% poco e il 3,1% per niente. Sono due i dati curiosi di questa indagine: i lavoratori di 18 e 19 anni molto soddisfatti sono aumentati in dieci anni del 6,2%, mentre cresce la fascia dei poco soddisfatti tra i lavoratori di età compresa tra i 60 e i 64 anni, con un +5,9%.
Invecchiamento della popolazione
Il numero di persone in Italia è cresciuto di quasi 100 mila individui ogni anno, e questo è un buon indicatore. Hanno contribuito certamente i fenomeni migratori visto che il tasso di natalità non è dei più alti. Se nel 2008 la popolazione era di 59.619.290 persone, dieci anni dopo vivono in Italia 60.483.973 persone. Purtroppo però, i giovani sono sempre meno: nel 2008 gli under 20erano 11.349.537, nel 2018 10.978.255. Aumenta invece il numero degli over 65: oggi sono 13.644.363, dieci anni fa erano 11.945.537.
Non c’è più religione?
È vero: lareligionenon ricopre più un ruolo centrale nella società. È crollato di 2 milioni e mezzo il numero di persone che, almeno una volta a settimana, frequentaun luogo di culto. Se nel 2008 erano più di 18 milioni, oggi – coloro che si recano un giorno su sette in chiesa o neiluoghidove si professano altre religioni – sono circa 15 milioni e mezzo.
Volontariato
Non diminuisce invecela propensionea compiere opere di bene: oggi sono più di 5 milioni e mezzo gli italiani che svolgono attivismo gratuito presso le associazioni di volontariato presenti sul territorio. Dieci anni fa erano “solo” 4 milioni e 682 mila.
Lettura
Non sono positive le statistiche riguardo la lettura e, benché i dati considerati siano della decade 2007-2017, nulla fa immaginare un’inversione del trendnel 2018. Undici anni fa 32 milioni e 184 mila persone leggevano almeno un quotidiano a settimana. L’anno scorso erano solo 23 milioni e 233 mila. Il calo, seppure più lieve, c’è statoanche per la letteratura: nel 2007, 23 milioni e 895 mila persone leggevano almeno un libro all’anno. Dieci anni dopo,413 mila persone in meno.
In azzurro i dati del 2008, in arancione quelli del 2018
Sport
Chiudiamo la #TenYearChallengedi Open con un dato che, invece, fa ben sperare: in Italia continuano ad aumentare gli sportivi, quelli che fanno attività fisica in modo continuativo. Considerata la fascia di popolazione dai 3 anni in su, oggi in italia ci sono 14 milioni e 607 mila persone che praticano sport con assiduità. Nel 2008 erano quasi 3 milioni in meno, 11 milioni e 774 mila persone. Resta più o meno invariato il numero di persone che invece non ne vogliono proprio sapere di fatica e sudore in palestra o su un campo da calcio: in dieci anni, gli italiani che non praticano mai uno sport sono circa 22 milioni e mezzo.