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Il rover ExoMars si prepara al lancio, l’obiettivo è cercare vita su Marte

22 Gennaio 2019 - 21:30 Juanne Pili
Resta ancora un anno di tempo per la partenza ufficiale. La missione completerà un viaggio alla ricerca della vita su Marte cominciato nel 2016

ExoMars, ovvero l’esplorazione robotica di Marte in collaborazione tra Agenzia spaziale europea (Esa) e russa (Roscosmos), vedrà il lancio del suo rover per il 2020. Il mezzo robotico dovrà esplorare il pianeta in cerca di tracce di vita. Prima di atterrare sul pianeta rosso ci sono un certo numero di test da superare, quasi un “addestramento”, come se fosse un astronauta vero e proprio.

Una missione divisa in due tappe

La missione è divisa in due parti e la sua tempistica è dettata dalla posizione nelle rispettive orbite di Marte e della Terra. Questi pianeti raggiungono la distanza minima fra di loro solo ogni due anni, ed è proprio questo il momento giusto per lanciare una sonda. La prima parte della missione è costituita dal Trace Gas Orbiter ed è stata lanciata nel 2016 portando l’oggetto in orbita marziana nel febbraio 2018. Ora si attende il lancio della seconda parte prevista per il 2020, costituita dal rover.

L’addestramento del rover per cercare la vita

Questi mezzi robotici permettono di eseguire esplorazioni altrimenti estremamente pericolose per una missione umana, come nel caso di quello cinese approdato recentemente sul “lato nascosto” della Luna. L’atterraggio sulla superficie marziana dovrebbe avvenire nel 2022.

Il software che guida ExoMars in un certo senso ha anche preso da poco “la patente”. È successo il 17 gennaio al Mars Yard dell’Esa. Una volta arrivato sul pianeta rosso, il tragitto che dovrà completare non sarà semplice. In programma c’è una esplorazione fino a due metri sotto la superficie di Marte alla ricerca di tracce di vita nel passato. Per questo dovrà tener conto di quanto è previsto per la “protezione planetaria”, dalle stesse forme di vita che noi potremmo portare in giro nel Cosmo; ma anche con tutte le precuazioni la “fregatura” potrebbe essere dietro l’angolo.

Il caso del meteorite con “microorganismi marziani”

Ci riferiamo al caso del meteorite di provenienza marziana in cui si è pensato di trovare, in un primo momento, delle forme di vita primordiali. Si tratta del Allan Hills 84001. Effettivamente al microscopio elettronico l’oggetto sembrava presentare delle strutture a catena, molto simili degli organismi biologici. Il dibattito attorno a questa scoperta si porta ancora avanti e sono state avanzate ipotesi più plausibili, potrebbe trattarsi infatti di particolari formazioni minerali.

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