Il governo congela la “tassa sulla bontà”
La commissioneBilancio del Senatoha dato il via liberaieri sera 23 gennaio all'emendamento proposto dal PD al decreto Semplificazioni, in riferimento alla cosiddetta "tassa sulla bontà". Il provvedimento, che prevedeva il raddoppio dell'IRES per le imprese no-profited era statoinseritonella legge di Bilancio, verrà cancellato dall'emendamento una volta che questo sarà approvato dall'Aula.
Antonio Misiano, ilcapogruppo democratico nella stessacommissione di bilancio, ha datola notizia del successo su Twitter, definendola una «buona notizia»:
https://twitter.com/statuses/1087818269107671041
Erastato sempre Misiania commentarein anticipo le buone prospettive d'approvazione dell'emendamento, affermando ieri sera che «grazie all''impegno del Pd» sarebbe stato possibile «cancellare la 'tassa sulla bontà'' inserita dalla maggioranza e dal governo nella legge di bilancio che stava uccidendo il mondo del no profit».
Anche l'ex primo ministro Matteo Renzi si era dichiaratopronto a votare a favore dell'emendamento contro la tassa:
https://twitter.com/statuses/1087797262464532480
Il raddoppio della tassa sul reddito, formulata nell'ambito della riforma del Terzo Settore,era prevista per gli enti di assistenza sociale e sanitaria, oltre cheper le associazioni e le fondazioni culturali. In termini non tecnici, significava il ritiro delle agevolazioni fiscali pergli istituti assistenziali, gli enti ospedalieri, le società di mutuo soccorso e vari enti della beneficenza, della sanità, dell’assistenza sociale, dell’istruzione, della ricerca e dell’alloggio sociale. La misura aveva suscitato numerose protese fin dall'inizio della sua formulazione, tanto che il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio aveva dichiarato, il 27 dicembre scorso, che la propostasull'Ires ai no profit avrebbe subito cambiamenti «fin dal primo provvedimento utile».
«Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato – aveva spiegato Di Maio – e ne è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli. Non possiamo intervenire nella Legge di Bilancio perché si andrebbe in esercizio provvisorio. Ma prendo l’impegno di modificarla nel primo provvedimento utile».