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La deputata Sara Cunial organizza una conferenza stampa no-vax alla Camera

23 Gennaio 2019 - 09:09 Charlotte Matteini
La Camera dei Deputati ospiterà una conferenza stampa sulla pericolosità dei vaccini organizzata dall'associazione free-vax Corvelva e dalla deputata M5S Sara Cunial.  L'ufficio stampa della Camera specifica però che questo evento non avrà luogo «in una sala di rappresentanza, ma all'interno della sala stampa»

Nella giornata di domani, 24 gennaio, la Camera dei Deputati ospiterà una conferenza stampa sulla pericolosità dei vaccini per chiedere la sospensione dell'obbligo vaccinale introdotto dalla Legge Lorenzin. No, non è uno scherzo – e non è nemmeno la prima volta che accade. Organizzata da Corvelva, la conferenza stampa prevede la partecipazione dell'ex onorevole Ivan Catalano – vicepresidente Commissione Parlamentare di Inchiesta Uranio Impoverito nella passata legislatura ed espulso dal Movimento 5 Stelle per non aver rendicontato le spese e restituito i soldi della diaria e dell'indennità – e di altri esponenti del cosiddetto mondo dei "no-vax" e "free vax".

La sala per la conferenza stampa è stata richiesta dalla deputata M5S Sara Cunial, senza però l'autorizzazione del Movimento. Nel testo del comunicato, inviato dal Coordinamento regionale Veneto per la libertà delle vaccinazioni, si legge che la conferenza sarà incentrata sulla «presentazione delle analisi quali-quantitative su specifici vaccini utilizzati sul territorio italiano e proposti dal SSN al fine di controllare la conformità alla scheda tecnica nonché la presenza di componenti non dosati, e di cui non è stato dato conto».

Per eseguire queste analisi indipendenti, Corvelva sottolinea che i genitori che «in forza dell’estensione dell’obbligo vaccinale si sono trovati a dover somministrare numerose dosi di detti prodotti farmaceutici ai propri figli, spinti dal principio di precauzione e nell’esclusivo interesse dei bambini, hanno voluto farsi carico degli oneri finanziari per l’attuazione dell’indagine sulla loro conformità, laddove lo Stato non poteva nell’immediato, se pur ritenendolo necessario, provvedere».

Corvelva è un'associazione free-vax che da anni manifesta perplessità sui vaccini e si batte per l'abolizione dell'obbligatorietà vaccinale istituita dalla legge Lorenzin, sostenendo debba essere garantito il diritto alla libertà di cura. «I risultati delle analisi sono stati finora per lo più ignorati o tacciati di essere amatoriali, nonostante le reiterate richieste di apertura di un confronto, anche da parte del Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, Vincenzo D’Anna, alle Autorità preposte al controllo sui farmaci e alla tutela della Salute pubblica», sostiene Corvelva, aggiungendo che i risultati verranno illustrati dalla dottoressa Loretta Bolgan, «la quale ha seguito ogni fase del lavoro svolto; verranno da lei evidenziate le principali difformità riscontrate nei lotti analizzati e le domande aperte che necessitano ulteriori urgenti risposte dalle Istituzioni».

Come detto, la conferenza stampa è stata organizzata dalla deputata pentastellata Sara Cunial senza l'autorizzazione dei vertici del Movimento 5 Stelle. In una nota stampa diffusa nella serata del 22 gennaio, il capogruppo alla Camera, Francesco D'Uva, ha contestato: «Prendiamo le distanze dall’iniziativa della deputata Sara Cunial, nell’organizzare una conferenza stampa alla Camera dei deputati dell’associazione vicina ai no-vax Corvelva. Cunial ha prenotato la sala in completa autonomia e a titolo personale, senza informare il Movimento 5 Stelle, che sulle politiche vaccinali ha già avuto modo di chiarire la sua posizione. Abbiamo infatti detto più volte che il M5S è favorevole alle vaccinazioni e chi, al suo interno, mette in dubbio il valore della scienza, non rispecchia il comune sentire».

La presa di posizione del Movimento 5 Stelle pare non essere stata ben accolta dall'ex onorevole Ivan Catalano, che su Facebook in serata ha contestato: «Francesco D'Uva ci informa che il M5S è pro-vax, ma l'evento non è no-vax, e questa specificazione è del tutto superflua e non richiesta ma interessante saperlo. Tra l'altro non è un evento ma una conferenza stampa, dove un'associazione, Corvelva, presenta delle analisi in coerenza con le conclusioni e le richieste della Commissione Uranio e Vaccini della passata legislatura. Sarò presente anche io in qualità di vicepresidente di quella commissione, quindi nella veste istituzionale che avevo e darò una notizia, illustrando gli sviluppi dalla relazione finale del 7 febbraio 2018, in tema di salute dei militari».

La conferenza, secondo quanto si apprende, si svolgerà, nonostante le polemiche. L'ufficio stampa della Camera, in una nota stampa ha specificato però che questo evento non avrà luogo «in una sala di rappresentanza della Camera ma all'interno della sala stampa. L'uso della sala per le conferenze stampa di Montecitorio viene concesso secondo disponibilità sulla base della semplice richiesta dei singoli parlamentari. Né gli uffici della Camera né la Presidenza possono esprimere valutazioni sul merito».

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Chi è Sara Cunial

L'onorevole Sara Cunial è un'imprenditrice agricola eletta per la prima volta alla Camera lo scorso 4 marzo. All'inizio del 2018, durante la campagna elettorale, è finita al centro di un'infuocata polemica proprio per le sue posizioni anti-vacciniste tanto da arrivare a essere momentaneamente esclusa dalle liste del Movimento 5 Stelle. Paragonando i vaccini a un «genocidio gratuito», Cunial aveva scritto su Facebook: «Ricorda molto la politica di alcuni anni fa che prevedeva l’eutanasia di massa che doveva portare ad una rigenerazione genetica. In primo luogo doveva investire neonati e bambini malformati e portatori di gravi handicap fisici e mentali, successivamente gli adulti. I reali contorni dell’operazione furono mantenuti strettamente riservati e segreti con la complicità di medici e personale sanitario le case di cura vennero riadattate con impianti per inalazioni di gas tossici e forni crematori per smaltire cadaveri ed impedire eventuali ricerche sulle cause della morte da parte delle famiglie dei malati. Anche allora il servizio fu reso completamente gratuito».

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