Sea Watch in acque italiane, Salvini invia lettera a Olanda: «Pensateci voi»
Dopo sei giorni in mare, la nave Sea Watch con 47 migranti a bordo è entrata nelle acque territoriali italiane ed è ancorata a un miglio a largo delle coste di Siracusa. Il suo viaggio verso l’Italia era iniziato già nella giornata di ieri, 24 gennaio, quando la ong si è diretta verso le coste siciliane per cercare riparo a causa del maltempo.
Il tema della Sea Watch trova compatto il fronte del Governo: Salvini e Di Maio sono d’accordo che se ne debba occupare l’Olanda visto che la nave batte bandiera olandese. Per l’Ue la priorità invece è la sicurezza dei «migranti». Mentre il sindaco di Napoli e il suo omologo di Siracusa hanno dato la loro disponibilità ad accogliere i rifugiati.
Matteo Salvini, durante la consegna di uno stabile confiscato alla mafia a Roma, è intervenuto sulla vicenda: «Ho inviato quindici minuti fa una lettera al governo olandese in cui viene ufficialmente e formalmente incaricato di occuparsi di questa imbarcazione che batte bandiera olandese e degli occupanti presenti a bordo».
A questo proposito il Governo avrebbe chiesto all’Olanda di «poter disporre di ogni informazione in merito alla ong Sea Watch, con particolare riferimento alla conformità della legislazione dello stato di bandiera dell’organizzazione e delle attività della ong, nonché nelle relative imbarcazioni ed equipaggio».
È quanto si legge nella lettera, anticipata da Salvini, in cui si invita «a predisporre con urgenza gli adempimenti relativi all’organizzazione della presa in carico e del trasferimento in olandese dei 47 migranti a bordo della nave olandese».
Il ministro dell’Interno ha ribadito che «non c’è spazio in Italia per i 47 migranti». Matteo Salvini già nella giornata di ieri aveva escluso l’eventualità di far sbarcare i migranti nel porto siciliano e aveva definito«una provocazione» questa improvvisa rotta verso l’Italia.
«Seguiamo la situazione da vicino», ha commentato il portavoce di Jean Claude Juncker, presidente della Commissione Ue, «la nostra posizione è molto chiara: la sicurezza delle persone a bordo è la prima preoccupazione, quello che è necessario nel Mediterraneo sono disposizioni prevedibili per assicurare che gli sbarchi possano avvenire in sicurezza».
«Un bambino è un bambino, non un ostaggio». Così AndreaIacomini, portavoce di Unicef Italia ha dichiaratosul casoSeaWatch.Unicef Italia auspica chei «Governi europei trovino rapidamente un accordo per una soluzione umanitaria duratura che dia un porto sicuro agli 8 minorenni non accompagnati che si trovano sulla nave», conclude Iacomini.
Anche secondo il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli dovrebbe essere l’Olanda a prendersi carico dei migranti. «Io fornisco anche un’alternativa: siccome sulla Sea Watch c’è una bandierina olandese che sventola e siccome non mi pare che gli olandesi abbiano ancora detto nulla, trovino la maniera migliore per prendersi in carico i migranti», ha affermato Toninelli.
Dello stesso parere il vicepremier Luigi Di Maio che ha detto: «La nave batte bandiera olandese e si trova ora a pochi chilometri dalle coste italiane. Ritengo opportuno convocare immediatamente l’ambasciatore olandese e chiedergli che intenzioni abbia il suo governo. Chiederanno, assieme a noi, alla Sea Watch 3 di andare a Marsiglia o li faranno sbarcare a Rotterdam?».
Di Maio aveva già indicato a SeaWatchla Francia come destinazione. «La Ong avrà da parte del governo italiano, qualora ne avesse bisogno, supporto medico e sanitario. Dopo di che, invito a puntare la prua verso Marsiglia e far sbarcare le persone sul suolo francese, anziché aspettare inutilmente nelle acque italiane per giorni», aveva dichiarato il vicepremier. E avevaricordato che«le responsabilità dell’Europa sull’immigrazione sono condivise».
Il sindaco di Siracusa:«Pronto ad accoglierli»
Si dice invece pronto ad accogliere i migranti il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, avvalendosi della collaborazione della Curia e delle associazioni disponibili.
«Siracusa, città di mare e da sempre porto apertofa dell’accoglienza un tratto distintivo al quale non intendiamo derogare. Quando ci sono richieste di aiuto da parte di persone in stato di incertezza e di angoscia, anche a causa delle difficili condizioni meteo-marine, non si può rispondere, come ha fatto il ministro Di Maio, di rivolgere la prua verso Marsiglia: così si negano solo i diritti sanciti dalle norme internazionali e della navigazione. Invece di speculare politicamente sulla sorte di 49 persone alimentando le tensioni con la Francia, il Governo autorizzi l’attracco a Siracusa della Sea Watch 3. Al resto penseremo noi, la Curia e tutte le associazioni di volontariato che si sono dette immediatamente pronte a prestare aiuto come storicamente abbiamo sempre fatto e come hanno sempre fatto la Sicilia e l’Italia», ha dichiarato Italia.
A mostrare parole di conforto e apertura è stato anche Luigi de Magistris. Il sindaco di Napoli, in una lettera aperta al comandante della Sea Watch. Proprio come aveva fatto il 7 gennaio scorso, in una situazione analoga, De Magistris conferma che: «come abbiamo già avuto modo di dirle personalmente e nell’incontro che si è tenuto a Malta nelle scorse settimane con il vice sindaco di Napoli, che se Lei deciderà di dirigere la prua verso Napoli troverà un porto aperto, perché nessun atto di chiusura dei porti è mai stato emanato, autorità portuali sempre pronte ad accogliere le legittime richieste di chi chiede ospitalità…».