Governo spaccato sulla Tav: per Salvini va fatta, ma per Toninelli i soldi vanno investiti sulla manutenzione
La Tav accende lo scontro nel governo. Non si sposta di un centimetro dalla sua posizione originaria il leader della Lega Matteo Salvini che per l’ennesima volta ribadisce: «L’opera va assolutamente completata perché serve all’Italia. Sono maggiori i costi per sospenderla rispetto a quelli per ultimarla».
E per dare più valore alle sue dichiarazioni fa riferimento a una serie di dati: «Mi sono stati forniti da tecnici, ma aspetto di conoscere quelli della commissione».
Se, dunque, l’analisi costi-benefici del ministero delle Infrastrutture tarda ancora ad arrivare («lunga e difficile», dice Danilo Toninelli), nelle mani di Salvini ci sarebbe invece un dossier che dimostrerebbe l’utilità e la convenienza del realizzare la Torino-Lione.
Sul tema, il premier Giuseppe Conte pare stia cominciando ad accantonare la pacatezza che lo contraddistingue: «Un’opera così rilevante ci obbliga a recuperare le valutazioni che sono state fatte più di 20 anni fa – afferma spazientito -. Vogliamo vedere se sono ancora attuali visto che questo benedetto buco non è ancora stato realizzato. É così da irresponsabili?».
Da Pioltello, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture DaniloToninelli infiamma la polemica, prima denunciando l’assenza del collega dell’Interno Salvini a un appuntamento commemorativo così importante, poi lanciando una provocazione sulla Tav: «La più grande opera che si possa fare è quella di evitare altre morti di Stato per incidenti da cattiva manutenzione».
E da Bruxelles arriva anche il commento del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che decide di non restare in disparte sulla questione: «La Lega faccia cadere il governo se il M5s non vuole realizzare la Tav», un po’ come a mettere il dito tra moglie e marito.
«Una uscita bizzarra», sostiene il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi parlando con Open. E sulla Tav: «Si possono diminuire i costi, si può efficentare, migliorare dal punto di vista ambientale, ma l’opera deve andare avanti».
Mentre parla, sostenendo l’utilità della Torino-Lione, cita il dossier nelle mani del ministro dell’Interno- in realtà da qualche tempo – commissionato ad alcuni tecnici con lo scopo di mettere a confronto la perdita di valore in caso di blocco dell’opera con la spesa per realizzarla e l’utilità dell’infrastruttura stessa.
«I dati che ha Salvini avvalorano molte delle cose che sostiene».Poi rincara la dose tirando fuori il tema del lavoro: «Tutte le grandi opere devono andare avanti: se si vuole rilanciare l’occupazione bisogna aprire i cantieri».