Blue Origin: sempre più vicino il turismo spaziale
Il fondatore di Amazon Jeff Bezos ha mostrato a tutti che con l’azienda spaziale Blue Origin fa sul serio. L’ultimo test del suo razzo destinato a portare passeggeri nello Spazio si è concluso con successo. Per adesso il veicolo si è limitato a trasportare degli strumenti forniti dalla Nasa per eseguire degli esperimenti.
Il ritorno sulle proprie zampe
Il razzo si chiama New Sheppard e ha eseguito un volo suborbitale, quindi il mezzo non è arrivato a fare un giro attorno alla Terra.Come salire in cima auna montagna, per poi tornare a scendere dalla parte opposta. Poco più di 10 minuti di viaggio in cuiè stata raggiunta una quota di 107 chilometri.Come per i razzi di SpaceX il razzo non è stato abbandonato nello Spazio, incrementando ulteriormente la quantità di spazzatura spaziale che preoccupano Nasa ed Esa.
Rientro del razzo New Shepard. Fonte: Blue Origin
Così riacceso il motore per rallentare la sua discesa ha aperto le “zampe” poggiandosi su una apposita piattaforma situata circa 5 chilometri più in là del sito di lancio di Van Horn, in Texas. La capsula invece è atterrata separatamente, aprendo i suoi paracadute. Si tratta di un test che avrebbe dovuto avere luogo almeno un mese prima, subendo invece una serie di ritardi per via dicondizioni meteorologiche avverse e alcuni problemi al veicolo.
Rientro della capsula. Fonte: Blue Origin
Il programma aperto ai privati della Nasa
La versione del New Sheppard destinata ai voli umani potrebbe così essere pronta al viaggio inaugurale già per la fine del 2019 ed è uno degli appuntamenti spaziali più attesi. Come ricordaval’astronauta Umberto Guidoni a Open, se oggi la Stazione spaziale internazionale (Iss) continua a essere operativa lo dobbiamo ai lanci delle Soyuz russe, che provvedono a trasportare gli equipaggi. Blue Origin assieme a SpaceX e Boeing collabora con la Nasa nel suo programma aperto ai privati, rendendo all’Agenzia spaziale americana l’autonomia perduta con la fine delle missioni Shuttle.
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Prossimi appuntamenti di Blue Origin
Stando a quanto dichiarò il Ceo della società Bob Smith al summit della Aerospace Futures Alliance (Afa) tenutosi nell’ottobre 2018, se i primi lanci con equipaggio dovrebbero essere possibili col New Sheppard già per la fine del 2019, per il primo giro attorno alla Terra dovremmo aspettare almeno fino al 2021, col razzo New Glenn.Blue Origin ha già assoldato due astronauti esperti: Nicholas Patrick e Jeff Ashby. Si suppone che saranno proprio loro i primi a volare per l’azienda spaziale di Bezos.
Sempre più vicini al turismo spaziale
Quanto costerà un biglietto per lo Spazio? Difficile a dirsi. Secondo l’agenzia Reuters Jeff Bezos potrebbe far pagare ai suoi primi turisti tra i 200 e i 300mila dollari. Si tratterebbe inizialmente di turismo di lusso, finalizzato a raccogliere fondi per portare avanti il programma spaziale, in futuro invece i prezzi potrebbero calare. Non si tratterà quindi solo di mandare astronauti e rifornimenti vari nello Spazio. Il turismo spaziale potrebbe essere presto una realtà, anche se inizialmente non sarà proprio alla portata di tutti. Al momento non si hanno comunque conferme da parte dei rappresentanti dell’azienda, non esiste insomma un listino prezzi ufficiale.
Costi ridotti coi razzi riutilizzabili
Sappiamo comunque che New Sheppard sarebbe ideale per far sperimentare a eventuali turisti un’esperienza unica in assenza di peso, auna quota di circa 100 chilometri, limitandosi a eseguire delle suborbite, rendendo così i viaggi lunghi quanto basta. Tutto questo sarà reso possibile grazie alla possibilità già accennata di far atterrare i razzi, con la possibilità di riutilizzarli, riducendo notevolmente i costi.Finalmente potremo vedere direttamente coi nostri occhi la curvatura del Pianeta, con buona pace di chi dovesse nutrire ancora dubbi sulla sua sfericità.