Di Battista e l’azienda del padre: «Ha un lavoratore in nero, non lo sapevo»
L'azienda di Vittorio Di Battista era stata al centro delle polemiche per i debiti («non se la passa bene», nelle parole di Di Battista junior). Arriva adesso un nuovo guaio: il pagamento in nero di un dipendente. Ora che il giovane "Dibba" ritorna da protagonista sulla scena politics («mi sto rimettendo un po' in pista, anche se non da candidato») le difficoltà economiche della Di.Bi.Tec. rischiano di diventare una fastidiosa zavorra.
Alessandro Di Battista è intervenuto con una diretta Facebook per arginare i danni. Ha dichiarato di essersi «incazzato, in primis perché è una cosa profondamente sbagliata, Mi sono arrabbiato a morte anche perché ci fanno le pulci su tutto, specialmente a me – lo sapete come vive uno del Movimento 5 Stelle».
Il politico ha aggiunto che la conversazione è avvenuta prima di un incontro con i legali del padre, e che valuterà azioni legali contro le testate che hanno pubblicato «notizie diffamatorie rispetto allo stato dell'azienda di famiglia».
Ricordiamo che Vittorio Di Battista aveva commentato su Facebook le vicende praticamente identiche di Di Maio padre: «Il “nero”, come sottolineato da tanti, è il mio colore preferito. Neri sono i migliori cantanti americani, Nero è il nome del più famoso investigatore della letteratura, nera era la faccetta della piccola abissina e nero è il buco da cui, ci dicono, è nato l’universo. Nera era pure la giacca di orbace indossata dai vecchi superstiti estimatori di Tanassi e seguaci del tanassismo. Invece, il rosso, con forti tendenze al marrone, è il colore di quegli svergognati che si sono buttati sul “nero” di casa Di Maio».