Stati Uniti: lo shutdown è terminato, per ora
35 giorni. Mai negli Stati Uniti lo shutdown, il blocco dei fondi alle attività amministrative, era durato così a lungo. Il 25 gennaio il Senato ha varato la legge per porre fine a questo stallo. Una tregua con un limite ben preciso: il 15 febbraio. Se entro questa data le trattative sul bilancio non verranno portate a termine sarà di nuovo shutdown.
Per rendere operativo l’accordo manca solo la firma del presidente Donald Trump. Il presidente si è già detto favorevole, parlando dalla Casa Bianca ha dichiarato: «Sono molto orgoglioso di annunciarvi la fine dello shutdown e la riapertura del governo federale».
Lo shutdown, quando le casse del governo si chiudono
Negli Stati Uniti la legge finanziaria deve essere approvata dal Congresso, formato da Camera e Senato. Se non viene approvata, come è successo in questo caso, non può essere applicata e questo porta un blocco dei fondi necessari alle attività federali, quelle che non riguardano i singoli Stati ma tutta la nazione.
Il blocco è relativo solo alle attività considerate non essenziali, ad esempio rimangono fuori le poste e l’assistenza medica. Nonostante queste limitazioni circa 800mila dipendenti pubblici sono rimasti senza senza stipendio.
Uno dei casi più evidenti è quello degli aeroporti. Appena prima che il Senato si muovesse per sbloccare la situazione, l’aeroporto di La Guardia di New York aveva bloccato i voli su ordine della Federal Aviation Administration.
Il nodo: il muro al confine con il Messico
La causa più importante di questo shutdown è il muro che il presidente Trump vuole costruire per bloccare i flussi di immigrazione irregolare al confine tra Messico e Stati Uniti.
Questo muro è stata una delle principali battaglie portate avanti da Trump nella campagna elettorale, una battaglia che costerebbe al bilancio federale oltre 5,7 miliardi di dollari.
Soldi che i democratici, al momento, non intendono concedere. Nancy Pelosi, democratica e prima speaker donna della Camera ha commentato: «Speriamo che il presidente Trump abbia imparato la lezione».