Gli Usa annunciano il ritiro dal trattato con la Russia sulle armi nucleari
Gli Stati Uniti si sono ritirati ufficialmente dallo storico trattato con la Russia per il controllo degli armamenti nucleari (Inf), ma hanno lasciato aperto uno spiraglio per una nuova intesa. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha accusato la Russia di aver «violato per anni senza scrupoli il trattato sulle armi nucleari, senza mostrare alcun serio impegno nel volerlo rispettare», ma ha anche detto che gli Stati Uniti sono «pronti e disponibili a impegnare nuovamente Mosca sul fronte del controllo delle armi nucleari» . Perché il ritiro diventi ufficiale, bisognerà aspettare sei mesi. Questa finestra, secondo gli esperti, potrebbe essere sfruttata per raggiungere un accordo in extremis. Il trattato per il controllo degli armamenti nucleari, firmato a Washington l’8 dicembre del 1987, fu il primo segnale di distensione fra gli Stati Uniti e l’Urss dopo il cambio al vertice della superpotenza sovietica. Con la firma, Michail Gorbaciov e Ronald Reagan posero fine al blocco contrapposto degli “euromissili”, i missili nucleari a raggio intermedio, installati sul suolo europeo da Usa e Urss. Nel 1991 le due potenze adottarono un nuovo trattato che proibiva queste armi e prevedeva lo smaltimento di 2.700 missili. Nel corso degli anni, gli Usa hanno accusato più volte la Russia di aver violato l’accordo, fino all’accusa formale da parte dell’ex presidente Barack Obama, nel 2014. Almeno su questa tema, quindi, Trump e Obama sembrano seguire la stessa linea.