Realizzato un sintetizzatore intelligente in grado di tradurre i pensieri in parole
La fantascienza ci ha già abituati all’idea di poter realizzare strumenti per leggere il pensiero omagari dei traduttori universali, ma quello che poteva essere considerato un geniale espediente per far funzionare dialoghi tra popoli provenienti da strani nuovi mondi è già oggetto di studio da diversi anni, unendo l'intelligenza artificiale e la possibilità di analizzare l’attività dei nostri neuroni.
Il dispositivo che ti legge nel pensiero
Studi precedenti nel campo delle biotecnologie hanno già permesso a dei pazienti amputati di poter gestire delle protesi comandate col pensiero, mediante appositi caschi. I nuovi risultati pubblicati su Scientific Reports dai ricercatori della Columbia University guidati da Nima Mesgarani riguardano un dispositivo che traduce il pensiero in linguaggio, ricostruendo le parole che una persona pensa.Unendo i già esistenti sintetizzatori e l'intelligenza artificiale, sarà così possibile in futuro comunicare coi nostri computer, direttamente col pensiero.
Ricerche di questo tipo sono importanti anche per venire in aiuto di persone affette da malattie gravemente debilitanti come la Sindrome laterale amiotrofica (Sla), o nella riabilitazione di chi è stato colpito da ictus, permettendo loro di comunicare col mondo esterno.Nello studio sono stati coinvolti dei volontari a cui è stato chiesto di contare da 0 a 9, il sintetizzatore ha interpretato i segnali cerebralimediante un’intelligenza artificiale basata sulle reti neurali. La voce del dispositivoè riuscita a ripetere la sequenza numerica nel 75% delle volte in maniera estremamente chiara.
L'interazione tra neuroni e macchine
Sulla caotica attività elettrica dei neuroni esistono numerosi studi.Leinformazioni vengono codificate sottoforma di impulsi elettrici. Sono circa centomiliardi i neuroni connessi tra loro nello scambiarsi impulsi, generando reti e schemi di attività. Variazioni anche minime nella loro comunicazione generano nuovi schemi, così col tempo abbiamo imparato a mettere in relazione il modo in cui si attivano i neuroni in correlazione con una determinata attività o pensiero. Progetti volti a mettere in relazione queste conoscenze con la possibilità di usarle nel "controllo remoto intelligente" hanno ricevuto anche finanziamenti da parte dell'Unione europea. Citiamocome esempio il progetto Neurobit, dovedei neuroni coltivati vengono messi in interazione conun robot.