Putin come Trump: «Anche Russia fuori dal trattato sul nucleare»
Dopo la decisione degli Stati Uniti di sospendere il trattato sul nucleare, Vladimir Putin non ha voluto essere da meno e ha annunciato di fare altrettanto. «Sospenderemo la nostra partecipazione al trattato antimissili Inf», ha detto il presidente russo all’agenzia di stampa Tass.
«La nostra risposta è speculare», ha aggiunto Putin. E ha anche chiesto di interrompere i tentativi di dialogo con gli Stati Uniti: «La nostra porta è aperta, ma la Russia non prenderà l’iniziativa di un dialogo».
Sembra tramontare definitivamente l’era dell’ Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty (Inf), per la non proliferazione delle armi nucleari, che aveva segnato nel 1987 l’inizio del disgelo della Guerra Fredda, “conflitto” che ora rischia di ricominciare.
Mentre gli Stati Uniti hanno accusato la Russia di aver già da tempo violato tacitamente i patti, la Russia ha incalzato con l’accusa di aver sempre rifiutato il dialogo sul tema. Dalla sospensione all’uscita ufficiale dall’accordo passeranno sei mesi, un arco di tempo in cui ai Paesi europei non rimane altro che sperare in un ripensamento.
A essere finiti sotto accusa sono i missili russi con gittata tra i 500 e i 5 mila chilometri, che sarebbero in grado di colpire l’Europa occidentale. E potrebbero potenzialmente arrivare fino alla costa occidentale degli Stati Uniti, anche se la Russia ha sempre negato questa eventualità.
Almeno finché è rimasta formalmente vincolata dal trattato. Putin infatti ha già annunciato che la Russia svilupperà nuovi razzi «a breve e media gittata». Ma ha assicurato che i missili «verranno schierati soltanto se lo faranno anche gli Stati Uniti».
Pechino ha sempre rifiutato finora di aderire al trattato perché significherebbe distruggere il 95% dei suoi missili. «Il trattato ha giocato un ruolo significativo per l’equilibrio strategico globale», ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese in una nota che ha aggiunto di augurarsi che Washington e Mosca trovino un accordo.