Raffaele Cantone pronto a lasciare la guida dell’Anac
L’Anac era nata con lui. Nel 2014 Raffaele Cantone è stato nominato dal Parlamento alla guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, un ente istituito da una legge del 2012 e avviato ufficialmente nel 2014. La sua carica doveva durare sei anni, ma forse finirà prima. Cantone avrebbe presentato al Consiglio Superiore della Magistratura tre domande per altrettanti posti come procuratore: Perugia, Torre Annunziata e Frosinone. Il motivo per cui avrebbe scelto di lasciare il suo mandato prima del 2020 non è stato reso noto. Ragioni politiche? Alcuni mesi fa durante una presentazione del suo libro Corruzione e anticorruzione. Dieci lezioni (2018, Feltrinelli), aveva dichiarato: «I rapporti con il governo sono buoni, sono rapporti istituzionalmente corretti. Siamo stati critici anche con il precedente governo quando era necessario». Ci sono stati anche alcuni momenti in cui le posizioni di Cantone e quelle del governo sono sembrate distanti. È successo con il codice degli appalti, che Salvini ha annunciato di voler stracciare, e ancora con alcune norme del ddl anticorruzione. Cantone, di origine napoletana, vive sotto scorta dal 2003. La sua battaglia più importante è stata quella contro la camorra, e in particolare contro il clan dei Casalesi. È riuscito ad ottenere la condanna di Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti.