In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
CULTURA & SPETTACOLOFestival di SanremoMusicaRaiTv

Cinque serate per cinque ricordi: uno dei peggiori flop nella storia del Festival

07 Febbraio 2019 - 18:15 Giulia Marchina
Torna l'appuntamento con le edizioni del passato: quando Sibilla stonò per tutta l'esecuzione del brano «Oppio» nell'edizione del 1983

Sulla scia delle puntate precedenti, Open ritorna per un terzo appuntamento con i momenti che hanno contribuito alla storia del Festival più seguito d'Italia. Nei giorni scorsi, vi abbiamo allietati con due chicche sanremesi: quella volta che Bruce Springsteen cantò a Sanremo e la volta in cui Freddie Mercury si oppose all'uso del playback sul palco. Per questa terza serata, andiamo di nuovo indietro nel tempo fino al 1983, 33esima edizione: ripercorriamo insieme quello che viene definito da molti «il peggior flop nella storia del Festival». Stiamo parlando dell'esibizione di Sibyl Mostert, in arte Sibilla.

Cinque serate per cinque ricordi: uno dei peggiori flop nella storia del Festival foto 1

Sibilla si è presentata sul palco dell'Ariston con il brano Oppio, scritto in collaborazione con il cantautore siciliano Franco Battiato e Giusto Pio. Il tratto che la contraddistingueva era un timbro di voce molto particolare, tant'è che c'erano grandi aspettative sulla sua esibizione. Invece Sibilla è stata subito eliminata dalla gara, dopo il primo ascolto. Andiamo per gradi: cosa è successo? Sibilla avrebbe dovuto cantare in playback – così come prevedeva la prassi del Festival in quegli anni – ma per un errore il microfono della cantante era rimasto acceso. Senza ritorno audio e non potendo sentire bene la propria voce, la cantante ha avuto non poche difficoltà ad affrontare la performance.

«Quando la sentii in televisione la sera a casa mia, mi misi a ridere – ha raccontato Giusto Pio, uno degli autori, in un'intervista – fu un disastro. Un disastro! Peccato, perché era bravissima e la canzone ha venduto 30 mila copie nonostante tutto». Il compositore ha poi rivelato che, dopo Oppio, Sibilla si era ancora dedicata a qualche lavoro, incidendo altri brani ma «ormai la casa discografica l’aveva scaricata».

Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti