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Cinque serate per cinque ricordi: la prima e ultima volta di Lucio Battisti a Sanremo

08 Febbraio 2019 - 20:12 Giulia Marchina
Facciamo un salto nel lontano 1969, edizione numero diciannove. A condurre Nuccio Costa affiancato da Gabriella Farinon. Tra le canzoni in gara, «Un'avventura»

Sanremo è agli sgoccioli. Stasera- 8 febbraio- assisteremo alla penultima diretta dall’Ariston. I protagonisti della serata saranno i famosi duetti: ogni cantante in gara, infatti, porterà il suo brano accompagnato da un ospite. Per l’occasione Open ritorna con un nuovo amarcord: negli episodi precedenti vi abbiamo parlato di Bruce Springsteen, dei Queen e di Sibilla. Tutti e tre, per un motivo o per un altro, hanno scritto un pezzo della storia sanremese. Oggi facciamo un salto nel lontano 1969, edizione numero diciannove. A condurre Nuccio Costa affiancato da Gabriella Farinon.

Cinque serate per cinque ricordi: la prima e ultima volta di Lucio Battisti a Sanremo foto 1

Quell’anno, tra gli artisti in corsa, c’era anche Lucio Battisti. Sì, Lucio Battisti con Un’avventura, scritta in collaborazione con il fido paroliere Mogol. Sul palco, con la chioma selvaggia riconoscibile tra mille e un foulard bianco al collo quasi a dargli una parvenza da bravo scolaro, comincia a cantare. Lo sappiamo, state canticchiando anche voi, proprio ora. Quello che forse non sapete è che Battisti si classificherà al nono posto in classifica. La critica non lo aveva capito e così è stato eliminato al primo ascolto. Dopo quell’esibizione sono arrivate le stroncature: Natalia Aspesi, dalle pagine de Il Giorno scriverà di lui «pare abbia dei chiodi che gli stridono in gola». Sarà la prima ed ultima volta al Festival.

https://www.youtube.com/watch?v=k2_EwNDRROw

Il resto, però, è storia.

Cinque serate per cinque ricordi: la prima e ultima volta di Lucio Battisti a Sanremo foto 2

Nota per gli appassionati: l’edizione di Sanremo che ha visto la partecipazione di Battisti rappresentava un momento televisivo particolare, perché particolare era il contesto storico. Quel Festival portava con sé strascichi sessantottini: c’era stato uno sciopero della fame da parte di tre studenti che avevano usato la pubblicità del Festival per richiamare l’attenzione sui quartieri cittadini da riqualificare e un Controfestival organizzato da Dario Fo e Franca Rame che si svolgeva nei giardini di Villa Ormond. Come vincitori della diciannovesima edizione troviamo Bobby Solo ed Iva Zanicchi con Zingara.

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