Meno tasse e niente controlli per chi si arricchisce. L’ultima proposta della Lega
Aiutare chi guadagna meno, i precari o le finte partite iva? Sembra che la priorità della Lega non sia affatto questa, stando alla proposta del deputato Alberto Gusmeroli da poco depositata in Parlamento. Il disegno di legge targato Carroccio prevede, in sostanza, un corposo sconto per le imposte sui redditi incrementali, una sorta di "prosecuzione" della flat tax appena introdotta in legge di bilancio.
Come spiega il Corriere della Sera, la misura proposta dalla Lega prevede un'aliquota pari al 15% per tutto l'aumento di reddito rispetto all'anno precedente. In poche parole, significa che chi si ritrova ad aver guadagnato più di quanto previsto – parliamo soprattuttodi liberi professionisti o imprenditori ovviamente – non paga la percentuale standard né cambia scaglione, ma sull'incremento versa solo il 15%.
Un incentivo a produrre e fatturare di più, ma anche un modo di allargare la flat tax ai redditi alti, proposta su cui Cinque stelle si erano dichiarati finora contrari. La proposta di Gusmeroli, Bitonci e Garavaglia prevede inoltre un’altra possibilità, una sorta di scudo fiscale: dichiarare almeno il 10% in più rispetto all’anno precedente permetterà di ottenere lo stop ad accertamenti fiscali su quell'anno, a meno che il contribuente non abbia commesso reati.
La prima applicazione è prevista già per il prossimo 2020, dunque per le dichiarazioni dei redditi basate sull’anno fiscale 2019, ma sarà possibile usufruire dello sconto solo se questi si dimostrano più alti di quelli del 2018. La proposta leghista, peraltro, andrebbe ad esentare i redditi incrementali sia dalle addizionali locali sia dai contributi.
Secondo i relatori, inoltre, non andrebbe a impattare sulle casse degli enti locali o dell’Inps perché sono redditi non dichiarati in precedenza, dunque inesistenti. La misura leghista, in sostanza, vorrebbe essere una sorta di norma-traghetto per arrivare all’introduzione e applicazione della famigerata flat tax a tutti i soggetti fiscali e, dunque, non solo alle partite iva fino a 65 mila euro come accade oggi.